Lunedì, 25 Gennaio 2016 11:37

Concussione per induzione: l'ex rettore dell'Univaq Di Orio condannato a 3 anni

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Tre anni di reclusione, ritenuto colpevole di concussione per induzione. E' la condanna inflitta stamane dal Tribunale di Roma all'ex rettore dell'Università degli studi dell'Aquila, già senatore della Repubblica, Ferdinando di Orio. 

Si è arrivati così a sentenza, a seguito di tre rinvii e dopo un iter giudiziario assai travagliato, avviato all'Aquila e poi trasferito a Roma per competenza territoriale, per il primo dei tre procedimenti giudiziari a carico di Di Orio. 

Sergio Tiberti, ex docente di Igiene alla facoltà di Medicina - nel settembre 2009 - aveva denunciato di aver elargito all'allora rettore "oltre 200mila euro in 10 anni", a titolo personale, sotto la minaccia di veder compromessa la sua carriera accademica e professionale. Per questo, il pm della Procura di Roma, Stefano Rocco Fava, aveva chiesto sei anni di reclusione e invocato la confisca di alcuni alloggi di proprietà dell'ex parlamentare. 

Il Collegio giudicante, invece, ha ritenuto di dover ridurre le richieste del Pubblico Ministero, condannando di Orio a tre anni con la confisca di beni per un valore di 89mila euro, la somma che è stato stabilito dovrà essere risarcita a Tiberti, e decidendo per l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

"Il Tribunale di Roma ha ritenuto non sussistente il reato di concussione nei confronti del prof. Ferdinando di Orio e ha quindi derubricato l’ipotesi accusatoria nel reato di Induzione (Legge Severino)", hanno spiegato i legali dell'ex rettore che ritengono "non sussistente anche questa ipotesi che appare priva di consistenza probatoria".

Pertanto - hanno annunciato - "la sentenza di primo grado verrà impugnata, nella certezza che la Corte di Appello di Roma perverrà ad una assoluzione piena del prof. Ferdinando di Orio".

Ultima modifica il Lunedì, 25 Gennaio 2016 13:17

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