L'ennesimo schiaffo in faccia alla città.
Venerdì 4 marzo 2016: a sette anni dal terremoto, a L'Aquila si celebra la prima udienza del processo 'Grandi Rischi bis'. Sul banco degli imputati Guido Bertolaso, già capo della Protezione civile e candidato sindaco di Roma, accusato di omicidio colposo plurimo e lesioni aggravate.
Bertolaso non si presenta e, a differenza di quanto aveva dichiarato in interviste radiofoniche e televisive, non rinuncia alla prescrizione che scatterà il prossimo 6 ottobre. E' impegnato a Roma, Bertolaso, alla kermesse organizzata da Silvio Berlusconi per lanciare la sua candidatura.
E ride, ride Bertolaso, ascoltando Berlusconi dire che "quando con Guido andiamo a L'Aquila, veniamo portati in giro come la Madonna". Annuisce, quando l'ex premier annuncia la prossima visita all'Aquila: "Verremo portati in giro come la Madonna e il Bambin Gesù, dobbiamo soltanto decidere chi farà la Madonna e chi farà il Bambin Gesù".
Non ha tempo per presentarsi in udienza, ma tornerà a L'Aquila con Berlusconi, per raccogliere i frutti del lavoro fatto in città, a seguito del sisma. "In 4-5 mesi - sottolinea Berlusconi - abbiamo costruito abitazioni bellissime per oltre 20mila abruzzesi [settimana scorsa erano più di 30mila, in realtà sono poco più di 14mila, ndr] che avevano perso la casa, il cui posizionamento è stato deciso dal Comune dell'Aquila, dove la gente si è trovata benissimo". Aggiunge Berlusconi: "Sono pochissime - si contano sulle dita di due mani - le famiglie che, rimessa in sesto la casa distrutta dal terremoto, sono tornati indietro. Tutti sono rimasti lì, in quartieri vivibilissimi, godibilissimi, pieni di verde, con opere d'arte".
Una menzogna dietro l'altro, una più spudorata dell'altra.
E ancora: "Siamo orgogliosi di quanto fatto, veniamo ricompensati dai ringraziamenti di coloro che hanno goduto di quel che noi abbiamo fatto e, soprattutto, non ci spaventano le dichiarazioni sui presunti costi gonfiati: certo, un pò di costi in più ci sono stati, perché abbiamo assunto il mio sistema di lavoro, di quando costruivo Milano 2: se ero in ritardo nella consegna delle abitazioni, facevo lavorare tre squadre al giorno, ventiquattro ore al giorno, compresi sabato e domenica. Ma almeno un terzo del costo in più è dovuto al piano completamene antisismico che garantisce le Case anche in caso di scosse molto forti. Un sistema costoso ma estremamente efficiente e sicuro".
Evidentemente, Berlusconi ignora che 5mila dei 7mila dissuasori anti-sismici montati sotto i piani che garantiscono le Case non sono a norma. Poco male. L'ex premier non è preoccupato neppure dal crollo del balcone nella palazzina di Cese di Preturo che ha portato al sequestro di intere palazzine. "Si è sfaldato un balcone", riconosce. Qualche giorno fa, era soltanto scrostato. Ma un motivo c'è: "Lo hanno riempito di pesi superiori a tre volte il peso per il quale era stato progettato".
"Non possiamo più sopportare le menzogne", conclude Berlusconi. E le sue parole, i sorrisi di Bertolaso, hanno davvero il sapore della beffa, per una città ancora ferita. Fanno ancora più rabbia, nel giorno dell'ennesimo schiaffo ai parenti delle vittime del terremoto.