Non intende dimettersi il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. E' quanto affermato ieri dallo stesso primo cittadino, in un acceso consiglio comunale, dopo l'attacco della capogruppo del Movimento 5 Stelle (M5S), Enrica Sabatini - che ha proposto una mozione di sfiducia per sindaco e giunta, poi stroncata dal centrosinistra - e dopo un'interrogazione urgente di Forza Italia (FI), tramite Vincenzo D'Incecco, che ha impugnato le intercettazioni, chiedendo le dimissioni del sindaco.
"Non avevo dubbi - ha detto il sindaco, in consiglio cumunale, in un video diffuso da Primadanoi.it - che presto tardi sarebbe tornata di stringente attualità la stagione balneare scorsa. Ciascuno di noi, che ha pubbliche responsabilità, ha questioni sensibili da maneggiare. Io intendo rispondere a questa interrogazione ricordando che giudizi autorevoli hanno detto una parola molto chiara su questa vicenda, che si è conclusa con un procedimento di archiviazione nei confronti del sottoscritto".
Facciamo un passo indietro. Il 28 luglio scorso la rottura di una grossa condotta fognaria in via Raiale, a Pescara, provoca uno sversamento nel mare di 30mila metri cubi di liquami, senza però avvertire in tempo la popolazione, che tra l'1 ed il 2 agosto avrebbe fatto il bagno in mare, come in un normale weekend estivo. L'ordinanza sul divieto di balneazione, datata 3 agosto, sarebbe stata redatta due giorni prima e mai ufficilamente resa nota alla cittadinanza. Nella vicenda risultano coinvolti il sindaco Alessandrini, il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente comunale Tommaso Vespasiano, che hanno dovuto poi rispondere del reato di falso; il procedimento, come sottolineato da Alessandrini, è poi finito in archiviazione. I pm Anna Rita Mantini e Mirvana Di Serio hanno però contestato ai tre l'omissione in atti d'ufficio per non essere intervenuti subito con provvedimenti idonei a contrastare l'inquinamento del mare in quei giorni.
Adesso, mentre si avvicina una nuova stagione balneare, le intercettazioni telefoniche pubblicate nei giorni scorsi su Il Messaggero - nell'ambito dell'inchiesta sulla realizzazione de La City - hanno riaperto il caso politico, sollevando un marea di polemiche e indignazione, e finendo nei fascicoli dell'inchiesta per omissione di atti d'ufficio. Dalle conversazioni tra il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente Tommaso Vespasiano, emergerebbe infatti che il Comune era al corrente della situazione e degli alti valori dell'inquinamento, diversi giorni prima dell'emergenza: già dal 23 luglio i due parlano di un "raddoppiamento dei valori rispetto al minimo", in via Ballila, una delle zone più critiche.
Il 3 agosto poi Del Vecchio sollecita Vespasiano. "Io faccio preparare l’ordinanza di divieto di balneazione". E il vice sindaco concorda: "Dobbiamo metterla subito, se riusciamo a metterla vediamo che data dargli". Vespasiano: "La data è di oggi, per forza", anche se le segnalazioni, si riferiscono i due, sono di qualche giorno prima."Vediamo di rintuzzare la polemica - continua Del Vecchio - dato che sabato e domenica abbiamo consentito il bagno con il mare così inquinato".
Arrivano poi i risultati delle analisi dell'Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale), che annunciavano un miglioramento dei valori dell'acqua e il provvedimento viene immediatamente annullato. "Va be', - commenta al telefono Del Vecchio al telefono con Vespasiano - stando così le cose potete rimuovere il divieto. Ma noi non lo abbiamo mai messo, quindi figuriamoci".
Restava però "il problema legato ai tempi tra quello che è successo il 30", si preoccupa Vespasiano, riferendosi con tutta probabilità alla mancata segnalazione del pericolo per i cittadini. Ma il vice sindaco lo rassicura: "quello ormai Tommà… è certificato che gli vuoi fare? Ormai lì abbiamo omesso e neanche tanto perché purtroppo la comunicazione al sindaco è arrivata alla sua segreteria non a lui e l’ha vista il 3. Però a quel punto è arrivata la nuova comunicazione per cui abbiamo fatto la doppia ordinanza".
"I processi si svolgono nelle aule tribunale, - si difende in consiglio Alessandrini - lo pensavo prima e lo penso adesso. Osservo tuttavia una questione che ritorna e che immagino sarà materia di dabattito in questa sede, lì'idea di parte, l'opposizione fa il suo mestiere, per cui chi vi parla naturalmente sarebbe il famoso capro espiatorio, responsabile di una questione risalente a decenni, quell'incuria rispetto alle acque del fiume, con i suoi riflessi sulle acque del mare". "Viene da chiedersi - aggiunge il sindaco - nei confronti di questi solerti interroganti, cosa possano dire circa la storia amministrativa di contrasto all'inquinamento. Quali azioni concerte sono state messe in atto per combattere l'inquinamento del fiume e del mare".
Ma la questione su cui M5S e Forza Italia portano avanti è molto chiara: "Nell'estate del 2015 - afferma Enrica Sabatini (M5S), come riportato dal quotidiano Il Centro - hanno messo a rischio la salute dei cittadini per far scoprire la loro negligenza. Hanno permsso ad anziani e bambini di fare il bagno in acque inquinate che presentavano valori raddoppiati rispetto ai limiti consentiti dalla legge. Questo è intollerabile".