Martedì, 29 Marzo 2016 00:01

"Tutti convocati": oggi, manifestazione dei parenti delle vittime del terremoto

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"Tutti convocati, per una Giustizia italiana che non dimentichi la strage dell’Aquila del 6 aprile 2009".

Vincenzo Vittorini, Pier Paolo Visione, Maurizio Cora e Massimo Cinque, tra i parenti delle vittime del terremoto di quasi sette anni fa, hanno inteso indire una manifestazione "per L'Aquila e per gli Aquilani, per rimuovere un'ombra dalla storia della città". 

Appuntamento fissato per questo pomeriggio, alle ore 17, sulla scalinata del Parco del Castello. "Noi ci saremo per stare insieme con dignità, portando il simbolo di una rosa - hanno sottolineato - affinché l’indifferenza, la prepotenza ed il silenzio di alcuni non macchino oltre misura la storia della città e violentino i valori di civiltà e di giustizia che sentiamo nostri fino a prova contraria".

Una data non certo casuale, quella del 30 marzo: nello stesso giorno di sette anni fa, il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, telefonò all'allora assessora regionale Daniela Stati per informarla che, l'indomani, si sarebbe tenuta la riunione della Commissione Grandi Rischi. Una riunione necessaria - disse Bertolaso, quel giorno - per fare il punto "su questa vicenda dello sciame sismico che continua (era iniziato tra dicembre e gennaio 2014, ndr), in modo da zittire subito qualsiasi imbecille, placare illazioni, preoccupazioni ecc".

"Farò venire a L'Aquila i massimi esperti di terremoto - spiegò il capo della Protezione civile all'assessora - e loro diranno che è una situazione normale, sono fenomeni che si verificano, meglio che ci siano cento scosse di 4 scala Richter piuttosto che il silenzio perché cento scosse servono a liberare energia e non ci sarà mai la scossa quella che fa male. Hai capito? Ora parla con De Bernardinis, decidete dove fare questa riunione domani. Poi fatelo sapere che ci sarà questa riunione che non è perché siamo spaventati o preoccupati ma è perché vogliamo tranquillizzare la gente e invece che parlare io e te facciamo parlare i massimi scienziati nel campo della sismologia. Io non vengo - prosegue la conversazione -. Li faccio venire da te a L'Aquila, o da te o in prefettura, decidete voi a me non frega niente, di modo che è più un'operazione mediatica?".

Sappiamo come andò a finire.

Sette anni dopo, il vice capo della Protezione civile, Bernardo De Bernardinis - dopo tre gradi di giudizio - è stato condannato a due anni nel processo 'Grandi Rischi'; assolti invece i 6 scienziati fatti arrivare a L'Aquila il 31 marzo, e condannati in primo grado a 6 anni. Bertolaso è a tutt'oggi imputato nel processo 'Grandi Rischi bis', con l'accusa di omicidio colposo plurimo.

Alla manifestazione indetta dai parenti delle vittime, hanno aderito i consiglieri comunali Ettore Di Cesare (Appello per L'Aquila che vogliamo), Giustino Masciocco (capogruppo di Sel-Si), Enrico Perilli (capogruppo di Rifondazione comunista) e Angelo Mancini (capogruppo di L'Aquila Oggi). "Aderiamo con convinzione", hanno sottolineato. "L'iniziativa è volta a portare avanti una battaglia di civiltà e di giustizia, per le vittime del sisma e per la nostra città. Per tale ragione parteciperemo, contro l'indifferenza, il silenzio e l'oblio, sentendoci vicini alla dignitosa e giustissima iniziativa dei promotori, tutti parenti di vittime del sisma, e ai valori che da anni difendono".

Parteciperà anche il Partito democratico dell'Aquila, assieme al gruppo consiliare. "La battaglia per la verità su quanto accaduto nei giorni che precedettero il terremoto - si legge in una nota del partito - e l'accertamento delle responsabilità sono doveri che devono far parte del patrimonio di valori e di orizzonti della nostra comunità. La politica non deve dimenticarlo". In piazza pure l'Italia dei Valori. "Manifestare per una giustizia che non dimentichi le vittime del terremoto - ha sottolineato il segretario regionale Lelio De Santis - significa tenere sempre viva una battaglia di civiltà e di solidarietà per le tante famiglie colpite e per l'intera città, che non deve chiudere gli occhi di fronte al dramma del terremoto. E' un piccolo gesto, silenzioso ma sentito, di vicinanza alla dignitosa iniziativa dei promotori, parenti delle vittime".

L'adesione di 3e32 / CaseMatte "Noi sappiamo chi sono i mandanti"

 

3e32 / CaseMatte aderisce alla manifestazione indetta dai parenti delle vittime del terremoto dell'Aquila per il prossimo 30 marzo al Parco del Castello: "Chiedere verità e giustizia - si legge nella nota - significa respingere con forza la narrazione tossica che vuole riscrivere la storia: nei giorni precedenti al terremoto del 6 aprile 2009 una operazione mediatica pensata e guidata da Guido Bertolaso produsse una riunione farsa di una commissione di scienziati pronti a eseguire ciecamente ciò che il potere gli chiedeva: tranquillizzare la popolazione".

"Nessuna sentenza di nessun tribunale riscriverà la storia, gli aquilani e le aquilane sanno cosa fu la Commissione Grandi Rischi, quale ruolo ebbe e soprattutto quali effetti generò - continua il comitato cittadino - come probabilmente accadrà anche Guido Bertolaso la farà franca dal punto di vista giudiziario, cosa che ci interessa relativamente".

"Noi sappiamo - si conclude - chi sono i mandanti, e non basta un'assoluzione, una prescrizione o uno squallido riciclo nella politica romana per depistare dalla voglia di verità e giustizia. Vi hanno già condannato la storia e gli aquilani".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 30 Marzo 2016 08:54

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