La Giunta comunale, accogliendo una proposta deliberativa dell'assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano, ha conferito al dirigente del settore il compito di determinare, con propria disposizione, i parametri con cui applicare le sanzioni per le tardive o mancate presentazioni delle istanze di agibilità urbanistica.
"Le sanzioni, in osservanza alla normativa vigente, – ha spiegato Di Stefano – andranno da un minimo di 77 ad un massimo di 464 euro e verranno applicate in base ai giorni effettivi che intercorreranno tra la data di fine lavori e il deposito della domanda finalizzata a ottenere il certificato di agibilità. Nei casi di mancata presentazione, la sanzione sarà invece determinata in riferimento ai giorni intercorsi sempre tra la data di fine lavori e l'accertamento d'ufficio da cui risulti l'inadempienza. Si tratta di atto di indirizzo importante, soprattutto in una città, come la nostra, alle prese con una gigantesca opera di ricostruzione a seguito del sisma. In questo modo – ha sottolineato l'assessore – si andranno a colpire comportamenti omissivi e si andrà a sanare un vuoto normativo e procedurale, fornendo un ulteriore apporto, in termini di legalità, trasparenza e controllo, sia alla vasta materia della pianificazione urbanistica che al comparto della ricostruzione post sisma".
La Giunta ha stabilito, altresì, che le piastre dei quartieri Case dichiarate inagibili, con ordinanza sindacale, a causa della nota vicenda dei problemi strutturali, vengano perimetrate, recintate e dotate di installazioni di videosorveglianza, per garantire la pubblica incolumità e prevenire il rischio di furti e atti vandalici ai danni degli alloggi.
In via prioritaria si interverrà sulle piastre degli insediamenti di Arischia (numero 1, 2, 3 e 4), Sassa Nucleo industriale (numeri 6, 8 e 16) e Cese di Preturo (14, 19, 20 e 21). Il costo complessivo degli interventi ammonterà a 183mila 453 euro. "Come noto – ha dichiarato l'assessore proponente, Maurizio Capri – 18 piastre dei complessi Case sono state dichiarate inagibili, a seguito del crollo di un balcone nell'insediamento di Cese di Preturo, avvenuto nel settembre 2014, e delle successive indagini. Questi edifici, pertanto, ancorché sgomberati, possono costituire un pericolo, proprio a causa delle condizioni statiche, se non adeguatamente protetti e transennati. L'evacuazione degli immobili comporta, inoltre, l'esposizione degli stessi ad atti vandalici, furti e occupazioni abusive, tanto che, unitamente alle forze dell'ordine, siamo già dovuti intervenire più volte a causa di tentativi di effrazione negli alloggi. Si è dovuto pertanto provvedere - ha concluso l'assessore – alla programmazione di interventi di delimitazione e transennatura, onde evitare che si creino situazioni di pericolo dovute al rischio di cedimenti strutturali, e al contempo, attraverso un sistema di videosorveglianza, creare un deterrente volto a evitare saccheggi degli alloggi e atti di vandalismo, a tutela, dunque, dell'incolumità dei cittadini e del patrimonio pubblico".