Stefano Biasini sarebbe stato il "cavallo di troia" per permettere l'ingresso della 'ndrangheta nella ricostruzione post-sisma all'Aquila.
E' stata aspra la requisitoria del pubblico ministero Fabio Picuti, nell'ambito del processo Lypas, che nel tribunale del capoluogo abruzzese vede imputato per concorso esterno in associazione mafiosa l'imprenditore aquilano Stefano Biasini, e con lui i calabresi Francesco Ielo e Antonino Vincenzo Valenti, accusati di essere vicini al clan 'ndranghetista Caridi-Zindato-Borghetto. Fuori da questo processo, per motivi di salute, Massimo Maria Valenti, anche lui calabrese. A darne conto è Il Centro in edicola stamane.
Per Biasini il pm ha chiesto 6 anni e 8 mesi di carcere, per Ielo 8 anni di reclusione. Ha invocato l'assoluzione (con formula dubitativa) per Antonino Vincenzo Valenti, calabrese come Ielo. Per Picuti, Biasini si serviva di operai inviati dalla Calabria per la realizzazione dei lavori frutto degli appalti della ricostruzione aquilana: "L'opera di Biasini è stata quella di introdurre la cosca in città contattando gli intermediari", ha sottolineato nel corso della requisitoria il pubblico ministero.
E' stato poi posto l'accento sulle numerose intercettazioni a carico degli imputati, secondo le quali sarebbe emersa la consapevolezza di Biasini di lavorare con personaggi molto vicini alle cosche. Per quanto riguarda il collaboratore Ielo, invece, si è parlato di una telefonata intercettata tra un pentito e un collaboratore di giustizia, durante la quale si definiva il calabrese come "nostro uomo nella Liguria e per i lavori in Abruzzo".
Insomma si mette male per l'imprenditore aquilano, per il quale la Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria aveva chiesto nel marzo scorso l'arresto anche in relazione a un presunto giro di droga, sempre legato alla criminalità organizzata [leggi l'articolo].
Il prossimo 8 luglio, sarà la volta delle arringhe dei legali Attilio Cecchini, Vincenzo Salvi ed Amedeo Ciuffetelli. La sentenza dovrebbe essere pronunciata il 16 settembre. (m. fo.)