Giovedì, 30 Giugno 2016 11:42

Sanità, APLCV: "Si prevedano due ambiti di secondo livello, su due strutture: una per la costa, l'altra per le aree interne"

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"Ci sono alcune parole chiave da individuare per affrontare la questione del riassetto sanitario regionale secondo i dettami del Decreto Lorenzin. La prima è da cancellare ed è 'campanilismo'. Eliminare questa parola dal dibattito è una scelta indispensabile per predisporsi a decisioni efficaci e benefiche per il territorio e soprattutto per le persone. Se questa parola chiave non dovesse essere cancellata il rischio è quello di subire decisioni non razionali, non condivise e probabilmente non efficaci".

Si legge in una nota stampa del gruppo consiliare 'Appello per L'Aquila che vogliamo' che sottolinea come la questione si possa risolvere soltanto "in modo razionale e tecnico. La razionalità ci spinge prima di tutto al principio della copertura territoriale del servizio sanitario".

APLCV condivide la proposta presentata dall'ACOI secondo cui sarebbe logico, come in parte sembrerebbe già assunto dal governo regionale per l'area costiera, "valutare la copertura territoriale considerando le peculiarità della regione, morfologicamente e logisticamente caratterizzata in due macro zone: quella costiera e quella interna. In sintesi, la proposta è quella di prevedere due ambiti di secondo livello (uno per la costa ed uno per le aree interne) che si sviluppino ciascuno su due strutture, specializzate in modo complementare fra loro, per eccellenze, diremmo con una parola chiave positiva per 'missione': una dovrebbe essere costituita dalle strutture di Pescara e Chieti e l'altra da quelle di L'Aquila e Teramo, ciascuna con il mantenimento e potenziamento delle proprie eccellenze (in una logica didipartimenti polistruttura) e con delega delle mancanti alla struttura perfettamente complementari anche per i tempi di collegamento".

Di conseguenza e a cascata, le strutture di primo livello, di base e di comunità, potrebbero essere mantenute in una logica di centralizzazione per tipologie di interventi e contemporanea decentralizzazione territoriale, "in modo da avere per ciascun presidio la necessaria massa critica di lavoro (che diventa fattore sistemico di successo in quanto a dotazioni e capacità) e la indispensabile distribuzione sul territorio che scongiurerebbe il serio rischio di creare sul territorio pericolose zone d'ombra della copertura del servizio sanitario".

Se ne parlerà nel pomeriggio, in Consiglio comunale: il punto all'ordine del giorno sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, infatti, previsto in mattinata, è stato rinviato alle 16 per impegni improrogabili dell'assessore regionale Silvio Paolucci che sarà audito dall'assise con il direttore generale della Asl 1, Rinaldo Tordera.

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