La Procura della Repubblica dell'Aquila è pronta a formulare la richiesta di processo per il costruttore aquilano Walter D'Alessandro e per quattro cittadini stranieri residenti in Abruzzo, Arjiane e David Gjnidi 29 e 24 anni residenti a Teramo, Edmond Ginaidi (35), residente a Villa Vomano (Teramo) e Valentin Drugadi (35), residente a Penne (Pescara), coinvolti nel pestaggio di Carlo Cafaggi, geometra del Comune dell'Aquila, rapinato in casa, minacciato con una pistola - forse finta - e preso a calci e pugni la sera del 18 settembre 2014.
D'Alessandro sarebbe il mandante dell'aggressione: avrebbe contattato gli altri indagati che, a volto scoperto e con tute da lavoro, avrebbero fatto irruzione nella villa del geometra, a Monticchio, portando via preziosi e un orologio Rolex 'Daytona'. Stando agli inquirenti, la banda avrebbe agito "con crudeltà della minore difesa". I malviventi avevano malmenato il dirigente comunale "perché si era rifiutato di indicare dove erano custoditi gli altri oggetti preziosi".
Per questo, il Pm intende procedere con le richieste di rinvio a giudizio con le ipotesi di reato di rapina e sequestro di persona.
Cafaggi ha sempre negato che il movente della violenta aggressione potesse essere legato ad un diniego del suo ufficio a una richiesta avanzata dal costruttore aquilano che ha ottenuto alcuni lavori di ricostruzione nel cratere: il geometra ha spiegato agli inquirenti di non aver mai ricevuto minacce o richieste particolari.
Sarà il processo a dover far luce sull'aggressione che ha sconvolto l'intera città.
D'Alessandro è un nome già noto alle cronache. Nell'estate 2015, è stato arrestato - dopo alcuni giorni di latitanza - perché accusato di essere il perno di un'organizzazione criminale dedita al traffico di stupefacenti. Prima ancora, l'imprenditore aquilano era rimasto coinvolto in un'altra indagine su presunte corruzioni per l'aggiudicamento di alcuni appalti della ricostruzione. Stando agli inquirenti, avrebbe convinto il geometra del settore 'Emergenza sisma e ricostruzione' del Comune dell'Aquila, Antonio Leoncini, a favorirlo per l'esecuzione delle "opere provvisionali di messa in sicurezza degli edifici danneggiati dal sisma, nella frazione di Coppito", in cambio di una vacanza a Tenerife da 6mila euro, nel maggio 2011, e di una Mercedes Glk e una Mini Cooper sempre a disposizione del geometra.
Un caso di corruzione che rientra in una inchiesta ben più ampia che registra 25 gli indagati, tra i quali ben cinque funzionari municipali, alcuni già coinvolti in altre inchieste.