Si è riunita ieri la Commissione territorio, convocata dal presidente Enrico Perilli per discutere lo stato d'avanzamento dei lavori relativi al primo stralcio dei sottoservizi. Sono stati auditi Americo Di Benedetto, presidente della Gran Sasso Acqua, stazione appaltante dell'opera, Aurelio Melaragni, responsabile unico del procedimento, Gianni Frattale, coordinatore generale di commessa della Asse Centrale Scarl e il direttore tecnico Antonio Tramontano.
I presunti problemi di stabilità degli edifici
Sul tavolo, una nota inviata alla Commissione dal Consorzio Sant'Emidio di Piazza Duomo, il civico è il 121, che ha manifestato preoccupazione per la stabilità dell'edificio, a seguito dello scavo per la realizzazione del tunnel che, hanno sottolineato i consorziati, sarebbe stato riempito poi con materiale di risulta. "Gli inquilini di alcuni consorzi hanno dei timori, e possiamo comprenderli", ha spiegato Melaragni. "D'altra parte, i lavori hanno un impatto importante, ma stiamo cercando di fare le cose al meglio", ha rassicurato. "Come per altre segnalazioni, proveremo che il lavoro è stato svolto a regola d'arte: forniremo risposte tecniche adeguate e, se necessario, procederemo con sondaggi, carotaggi".
Prima di effettuare lo scavo - ha aggiunto il responsabile unico del procedimento - "vengono svolte analisi per capire la conformazione del terreno, per appurare se possa subire cedimenti: se troviamo la tipica breccia aquilana - su cui poggiano molti palazzi storici, privi di fondazione, per la particolare tenuta della roccia - siamo tranquilli. Altrimenti, se lavoriamo su terreni cedevoli, d'argilla ad esempio, evitiamo scavi in profondità".
Problemi ce ne sono, inutile nasconderlo. Esempio ne sia Palazzo Margherita che, stando all'assessore Pietro Di Stefano, ha subito dei ritardi - nell'avvio dei lavori - per alcune modifiche al progetto esecutivo che si sono rese necessarie proprio a seguito della realizzazione del tunnel intelligente sulla piazza antistante. "Si tratta di un argomento tecnico complicatissimo", ha tagliato corto Melaragni. "Riteniamo che il nostro cantiere non abbia provocato alcuna variazione nel sottosuolo: tuttavia, i tecnici e i progettisti al lavoro sul Palazzo hanno ritenuto opportuno modificare alcune scelte sui fondali. Noi siamo tranquilli: abbiamo documenti che attestano come non ci siano stati spostamenti o cedimenti".
Assai meno diplomatico Gianni Frattale: "Spero che nessuno pensi di 'celare' dietro i sottoservizi eventuali mancanze progettuali o, peggio, che qualcuno decida di 'variare' i progetti per ottenere maggiori introiti". E Frattale ha fatto chiaro riferimento al cantiere della 'De Amicis', su piazza San Bernardino, che sarà interessata, nei prossimi mesi, dai lavori per la realizzazione del tunnel. Una sorta di avvertimento.
Come a dire che qualcuno potrebbe approfittare delle preoccupazioni per la tenuta degli edifici a seguito degli scavi per imporre varianti di progetto nient'affatto necessarie. "Fosse così, sarebbe molto grave", ha sottolineato il consigliere Giustino Masciocco. "Mi viene la pelle d'oca soltanto a pensarci".
Il cronoprogramma dei lavori che manca
A calmare un poco gli animi ha provato Americo Di Benedetto incalzato, tuttavia, dal consigliere Ettore Di Cesare che ha ricordato al presidente della Gsa come, nell'ultima riunione tenutasi quattro mesi fa, avesse promesso di fornire, già l'indomani, il cronoprogramma aggiornato delle opere. "Non è accaduto", l'affondo di Di Cesare. "Anzi, sul sito di Asse Centrale è ancora pubblicato il vecchio cronoprogramma che, come si è detto quattro mesi fa, non è più attuale. Si tratta di una mancanza di rispetto nei confronti dei componenti la commissione e, più in generale, del Consiglio comunale. Non ci interessa sapere, o almeno non soltanto, che strada partirà domani, o tra una settimana. Ci interessa avere uno sguardo generale, d'insieme, sullo stato dei lavori, in modo che la città possa avere una stima attendibile di quando finiranno. Anche perché, stando al vecchio cronoprogramma ancora sul sito, si è già accumulato un ritardo di circa due anni".
Di Benedetto ha riconosciuto la mancanza della Gran Sasso Acqua, e si è anche scusato con i consiglieri, ribadendo, tuttavia, le difficoltà nel designare un cronoprogramma certo che tenga in considerazione le variabili, a volte imprevedibili, di un'opera così complessa. "Il procedere dei lavori - ha spiegato - deve tener conto dei cantieri della ricostruzione pubblica e privata, della tempestività nella chiusura delle strade, delle particolari esigenze dell'amministrazione e delle attività commerciali che hanno riaperto in centro storico".
Stemperando, così, e di nuovo, il coordinatore di Asse Centrale, Gianni Frattale, che aveva chiarito di non voler presentare alcun cronoprogramma alla Commissione consiliare perché - ha ribadito - "potrebbe cambiare da un giorno all'altro, per responsabilità che non possono essere imputate alla società: se l'amministrazione ha particolari necessità nella settimana della Perdonanza, il prosieguo dei lavori, ovviamente, ne risente".
Tempi certi, non ce ne sono, insomma. Tuttavia, Di Benedetto ha assunto l'impegno di presentare a breve un cronoprogramma aggiornato che, al contrario di quanto accaduto in passato, sarà organizzato per strade da cantierizzate e non più suddiviso nelle 7 marcroaree che erano state individuate inizialmente.
Le riserve
Discutendo dei ritardi, il presidente della Gran Sasso Acqua ha svelato come si siano persi 2 mesi, su via XX Settembre, per le lentezze della Telecom nel rimuovere una condotta d'amianto. "Significa aver dovuto fermare 70 mezzi industriali, e ci è costato 15-20 mila euro al giorno", ha aggiunto Frattale. Aprendo, di fatto, un altro capitolo, quello delle riserve.
Per dirla con parole semplici, le riserve sono le contestazioni che l’impresa esecutrice di un appalto - Asse Centrale, in questo caso - inserisce sui documenti contabili, ed hanno per oggetto ogni fatto che produce una maggiore spesa per l'esecuzione delle opere e che ricadono, se dimostrati nel contraddittorio, sulla stazione appaltante, la Gran Sasso Acqua.
E' il caso di via XX Settembre. Ora, tenendosi bassi, e prendendo per buono quanto asserito da Frattale, il ritardo nella rimozione della condotta ha causato un danno che si aggira sul milione di euro. Detto che quattro mesi fa si parlava di una riserva intorno al milione, milione e 200 mila euro, vuol dire che il primo tratto dei lavori sul primo stralcio del progetto ha già portato a contestazioni per 2 milioni di euro e più. Non proprio un buon segnale, per il futuro.
Lo Stato dei lavori
Riaperta al traffico veicolare via XX settembre, da lunedì si lavora su due turni, anche di notte, nel cantiere di Corso Federico II: è stato asfaltato e riaperto il tratto tra il Grand Hotel e le prime attività commerciali che si sono insediate nei palazzi ristrutturati e si sta proseguendo, ora, verso piazza Duomo. Si stima che entro il 3 agosto sarà terminata la realizzazione del tunnel e, dunque, entro l'11 agosto il cantiere su Corso Federico II sarà completamente riasfaltato. I lavori riprenderanno, poi, il 5 di settembre con il gruppo di lavoro che, nel frattempo, anche per consentire lo svolgimento della Perdonanza Celestiniana, opererà su via Marrelli/P.zza Machilone e via Tre Marie.
Sul viale di Collemaggio, il tunnel su cui si stava lavorando è stato realizzato e, dunque, il cantiere interessa, ora, l'altro senso di marcia, sul lato di destra scendendo verso la Basilica per intenderci. La previsione è che entro il 2 agosto sarà asfaltato il secondo tratto di via Collemaggio e il primo tratto di via Jacobucci, così da ripristinare l'accesso al Consiglio regionale. Dunque, entro l'11 di agosto saranno terminate le opere su tutto il tratto del viale e verranno ripristinati, così, entrambi i sensi di marcia, in tempo per le celebrazioni della Festa del Perdono. Il cantiere si sposterà sulla parte alta di via Jacobucci, oltre l'ingresso del Consiglio regionale e su viale Rendina.
Inoltre, sono in corso lavori su via Ludovici, via Gentile e via Invalidi di Guerra, a Santa Maria di Farfa e, in giornata, saranno avviati gli scavi su via Bafile. Dunque, si accederà a Corso Umberto da via Sallusti, via Camponeschi.