Si chiude con una archiviazione il filone di inchiesta romano a carico di Gaetano Fontana, ex capo della Struttura tecnica di missione (Stm) durante il periodo commissariale all'Aquila, accusato di corruzione. A darne notizia è il quotidiano Il Centro.

Fontana (nella foto), architetto, ex direttore dell'Ance nazionale ed ex capo dipartimento al Ministero delle infrastrutture e trasporti, fu uno dei protagonisti delle vicende post-sisma. Insediatosi al vertice della Stm nel 2010, rassegnò le dimissioni, dopo un lungo tira e molla con l'allora Commissario alla Ricostruzione Gianni Chiodi, proprio in seguito al coinvolgimento nell'inchiesta "Caligola".

L'inchiesta - che riguarda il presunto condizionamento da parte degli indagati dell'affidamento delle commesse pubbliche in cambio di contropartite economiche consistenti in contratti di consulenza o assunzioni clientelari - aveva coinvolto anche politici e funzionari regionali. Il processo per 9 persone è fissato al primo dicembre 2016.

Fontana, come precisa Il Centro, era accusato di aver favorito la società Ecosfera, affidando i piani di ricostruzione di ricostruzione di Barisciano, Barete, Ocre e Tempera all'Università di Camerino, che a sua volta si sarebbe affidata per alcune consulenze ad Ecosfera. L'inchiesta era stata archiaviata nel maggio 2014 ma, in seguito la Procura dell’Aquila aveva inviato alcuni fascicoli alla Procura di Roma.

Si era aperto così un nuovo filone, che coinvolgeva anche Duilio Gruttadauria, presidente del consiglio d’amministrazione e socio della società Ecosfera.

I fatti risalgono a quando Fontana era ai vertici del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, quindi non sarebbero legati al post-sisma. Fontana avrebbe comprato una casa a Roma a 350mila euro che poi avrebbe rivenduto l’anno seguente a Gruttadauria a 450mila. Una differenza di prezzo che, secondo l'accusa, era stata colmata da "una mazzetta".

L'inchiesta è stata archiviata dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Roma.