Delibera dello Stato d'Emergenza, 50 milioni per i primi interventi e blocco delle tasse per i territori coinvolti dal terremoto. Sono le scelte assunte dal Consiglio dei Ministri (CdM) riunito, in serata, dal presidente Matteo Renzi.
Si tratta di "misure iniziali, che sono un primo segno d'attenzione", ha sottolineato il premier. "Ora, però, è il momento della condivisione del dolore e dell'emozione". Il terremoto nel centro Italia ha avuto "un conto umano impressionante", ha aggiunto. Il Consiglio dei Ministri "è stato triste, queste giornate sembrano prive di colore". Renzi ha ricordato, tuttavia, il numero di estratti vivi, che è il più alto della storia degli ultimi terremoti, 215 persone salvate, "e ringrazio i volontari, la professionalità dei vigili fuoco e anche la bravura del cane Leo, che ha aiutato i soccorritori".
Il Consiglio dei Ministri chiesto al Ministro dell'Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan di adottare il decreto di differimento delle tasse per i soggetti residenti nei Comuni nei quali il terremoto ha provocato danni strutturali di gravità tale da impedire l'assolvimento degli obblighi fiscali da parte dei cittadini.
I Comuni
Marche: Arquata del Tronto (AP), Acquasanta Terme (AP), Montegallo (AP), Montefortino (FM), Montemonaco (AP)
Abruzzo: Montereale (AQ), Capitignano (AQ), Campotosto (AQ), Valle Castellana (TE), Rocca Santa Maria (TE)
Lazio: Accumoli (RI), Amatrice (RI)
Umbria: Preci (PG), Norcia (PG), Cascia (PG), Monteleone di Spoleto (PG)
Le parole di Matteo Renzi dopo il CdM
Ci sono due priorità, ha detto il premier: "La ricostruzione è la prima: il nostro è un impegno morale nei confronti delle donne e degli uomini di quelle comunità. Che hanno diritto ad avere un futuro, che devono restare delle comunità. Dobbiamo garantire ai cittadini di poter tornare nelle loro case, di poterci restare vicino. Di poter uscire dalle tende il prima possibile".
E poi, "dobbiamo pensare alla prevenzione sismica. Dobbiamo essere seri su questo tema. Deve essere il nostro compito per il futuro", la promessa del Presidente del Consiglio. Ci vorrà tempo, "ma se vogliamo essere seri nei confronti della memoria di chi non c'è più, c'è bisogno di mostrare un volto dell'Italia che vada oltre la bellezza della reazione incredibile che il Paese ha dato nell'emergenza".
"L'Italia, tutta assieme - ha aggiunto Renzi - può fare un salto di qualità con un progetto che non sia limitato alla gestione dell'emergenza". Un progetto, 'Casa Italia', che sia capace di "affermare la cultura della prevenzione: dobbiamo riuscire ad essere seri con noi stessi sulle bonifiche sul dissesto idrogeologico, sulle questioni infrastrutturali e su altri temi, dall'efficienza energetica alla diffusione della banda larga. Un'operazione in cui chiamare insieme tutti i principali attori del nostro Paese, dalle associazioni di categoria ai sindacati, fino al mondo dell'associazionismo per ragionare un progetto che sia serio e sistematico".