Con epicentro tra Arquata del Tronto (provincia di Acoli Piceno) e Accumuli (provincia di Rieti) il 24 agosto 2016, alle ore 3:36, un violentissimo terremoto di magnitudo 6, rase al suolo interi comuni del centro italia.
Furono maggiormente coinvolti, oltre a quelli interessati dall'epicentro, i centri di: Amatrice e Pescara del Tronto (fraz, di Arquata). Rimasero sotto le macerie 299 vittime, la seguenza sismica fu definita dall'Ingv sulla direttrice Amatrice - Norcia - Visso.
La città dell'Aquila si mobilitò immediatamente per portare soccorso, oltre agli aiuti di prima necessità e all'arrivo di centinaia di volontari per salvare le persone da sotto le macerie, mise a disposizione 250 alloggi del Progetto "CASE.
Il segretario del Partito Democratico Abruzzo e candidato al Senato, Michele Fina, al netto della commemorazione della tragedia del sisma del 2016, ribadisce le proposte da mettere in campo per tutelare le cittadine e i cittadini nella fase di ricostruzione:
“Nel giorno del sesto anniversario della prima delle devastanti scosse sismiche che tanti lutti e danni materiali hanno causato in Abruzzo e nei territori delle altre regioni dell’Italia centrale, il pensiero non può che andare alle vittime e ai loro familiari, a chi ha avuto la vita stravolta e ancora oggi lotta per rinascere e ripartire” dichiara Michele Fina.
Per Fina “le istituzioni sono chiamate a dare conto dell’andamento della ricostruzione, che troppi ritardi e rallentamenti ha scontato in una prima fase, a cui per fortuna si è posto in qualche misura rimedio in quella più recente. Sosteniamo per questo la proposta, che è anche della struttura commissariale, di evitare in futuro che tempo prezioso venga perso, un obiettivo da raggiungere creando un unico e uniforme quadro normativo e amministrativo, anche con l’istituzione di una struttura dedicata, chiamato a dare una cornice e il primo fondamentale impulso alla gestione di tutte le ricostruzioni. Questo obiettivo andrà rafforzato con la creazione di un ruolo governativo specifico per la sicurezza dei territori. Poi bisognerebbe riaprire il capitolo sismabonus 110 per cento, con tutte le modifiche necessarie contro la speculazione, per i territori sismici più esposti, come riportato nella carta sismica nazionale. La prevenzione è la migliore politica economica, per salvaguardare le vite umane e il patrimonio culturale dei centri appenninici, e non solo”.
Fina conclude: “Per quanto riguarda nello specifico il percorso intrapreso nei territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, bisogna continuare a lavorare per semplificare e facilitare il processo della ricostruzione, non disperdere quanto piuttosto rafforzare i progressi conseguiti”.