Rischiano di fare parecchio rumore le dichiarazioni rilasciate all'Ansa dal Prefetto dell'Aquila, Francesco Alecci.
Se il sindaco Massimo Cialente non ha mancato, nelle ore scorse, di sottolineare come il centro storico dell'Aquila sia sicuro, il Prefetto ha sottolineato, al contrario, che è necessario "dare corso, quanto prima, a interventi per la reale messa in sicurezza di vaste parti del centro cittadino che, oggi, presentano un tasso di pericolosità che io, Prefetto, giudico eccessivo".
Parole che pesano come macigni. E non finisce qui: Alecci ha aggiunto che il rischio è stato segnalato - per iscritto - dai tecnici comunali e "riconosciuto dallo stesso vice sindaco dell'Aquila, Nicola Trifuoggi".
"Le rilevazioni degli uffici tecnici - ha spiegato il Prefetto all'Ansa - portano la data di luglio", prima, dunque, del terremoto che ha sconvolto Amatrice e il centro Italia. "Gli organismi competenti hanno affermato la pericolosità di ampie parti del centro storico perché sono in corso cantieri molto rilevanti, perché alcuni edifici si trovano nelle condizioni di 7 anni fa e perché, per una serie di circostanze, nell’area vi è movimento di persone indistinte: maestranze di società edili, cittadini tornati a vivere nelle loro case, turisti”. Una circolazione che, per Alecci, "viste le condizioni degli immobili, potrebbe creare situazioni di pericolo, in un momento come questo. Il centro - ha evidenziato Alecci - è quotidianamente interessato da scosse di assestamento. Io Prefetto non ho risorse tecniche, mi sono rifatto alle affermazioni contenute in note scritte dei tecnici comunali".
Affermazioni che avranno ripercussioni, nelle prossime ore, c'è da scommetterci. Considerate pure le polemiche che si sono scatenate, in queste ore, per la decisione di annullare la maratona jazz, prevista per il 4 settembre prossimo. In deliberato, la scelta sarebbe stata assunta per motivi di solidarietà e per rispettare il lutto delle popolazioni colpite dal sisma. Una scelta - ha spiegato il sindaco Massimo Cialente - condivisa con il ministro Franceschini e con l'organizzazione della giornata. A leggere le affermazioni di Alecci, tuttavia, è chiaro che la decisione sia stata assunta anche per motivi di sicurezza: se è già assai rischioso, vista la situazione, portare in centro più di 50 mila persone, come accaduto l'anno passato, stante lo sciame sismico in atto, con epicentro a 50 km dal centro storico dell'Aquila, sarebbe irresponsabile. In particolare, in un momento in cui i volontari di Protezione civile sono impegnati nelle zone colpite dal sisma come anche gli operai e i mezzi del Comune dell'Aquila, sul fronte dell'emergenza.
E se ci fosse bisogno di un'altra conferma, eccola, su Facebook, postata dagli organizzatori del festival jazz [vedi immagine]: "... Dal Comune ci hanno dato disposizioni precise, e cioé che non è possibile organizzare un evento così grande per quest'anno... ". La decisione è stata assunta dal Comune, insomma. E non si accenna a motivi di solidarietà.
Al di là delle polemiche, comunque, sarà il caso di fare immediatamente chiarezza, spiegando quali aree di centro storico presentano un tasso di pericolosità eccessivo e cosa si intende fare per metterle in sicurezza.
In altre parole, andrebbe ridefinita la zona rossa, e resa non accessibile, transennata. Mesi fa, il gruppo civico di 'Appello per L'Aquila che vogliamo' ha chiesto una mappa aggiornata delle aree interdette: ebbene, dal 2014 ad oggi non è cambiata. Ecco la mappa:
Possibile non si riesca a ridelimitarla, aggiornandola ai progressi seguiti all'avvio della ricostruzione? E' chiaro che, ad oggi, e rispetto a questa mappa, ci sono delle zone sicure, come sottolineato dal sindaco Cialente, quelle che hanno vissuto la ricostruzione o dove i cantieri danno tranquillità; è chiaro anche, però, che ci sono delle zone del centro storico dove la ricostruzione non è stata ancora avviata, o che presentano altri tipi di pericoli. “La delimitazione della zona rossa aggiornata, secondo quanto affermato in riunione dal funzionario comunale Vittorio Fabrizi, è già stata fatta ed è già pronta, dettagliata strada per strada", ha spiegato Alecci all'Ansa. "Ha detto davanti a 40 persone presenti alla riunione - le parole del Prefetto - che c’è già la loro ridefinizione delle zone rosse in base ai lavori compiuti e da compiere, manca solo la limitazione fisica delle aree consentite e l’interdizione delle altre". Si proceda, dunque: "Nei tempi più brevi possibili, il Comune realizzi le interdizioni per strade e superfici dove è pericoloso recarsi. Non è un problema di singole strade, è un problema generale, turisti e persone che camminano si vedono dovunque, tutta l’area del centro storico è giusto sia oggetto di una rimappatura e non in base all’emotività".
Ne va della credibilità, e del futuro, dell'intera città, oltre che il destino del centro storico e delle attività commerciali che stanno, a fatica, riaprendo.
Cialente: "Sbagliate le affermazioni del Prefetto Alecci"
"Trovo assolutamente sbagliate, non a mio avviso giustificabili, le affermazioni pesanti del Prefetto sulla situazione del centro storico".
Non si fa attendere la replica del sindaco Massimo Cialente che risponde così alle dichiarazioni rilasciate da Francesco Alecci all'Ansa. "Mi spiace non aver potuto partecipare, sostituito dal Vice Sindaco, alla riunione del 24 agosto presso la Prefettura. Ma ero impegnato ad Amatrice. Nella giornata di domani,. al ritorno dai funerali di Stato, potrò tranquillizzare i cittadini aquilani. Il tutto nella speranza che ciascuno si assuma le proprie responsabilità, come noi abbiamo sempre fatto".
Cialente spiega come la polemica sia nata a seguito d'un atto sbagliato da un funzionario del Comune dell'Aquila, "sul quale si è aperto un procedimento di verifica. L'atto è stato trasmesso erroneamente dal Comandante Grippo alla Prefettura, senza verificarlo con il dirigente, suo collega. Ho appena respinto le dimissioni del Dott. Grippo - ha aggiunto Cialente - poiché ritengo che nella vicenda vi siano stati anche errori da parte di amministratori. La situazione è costantemente sotto controllo. Anche oggi siamo intervenuti sula Chiesa di San Paolo. Sono anni che il centro storico è stato aperto. Oggi è assolutam,ente più sicuro di prima. In alcuni tratti, come quello dove ha sede la Prefettura è addirittura più sicuro di prima del sisma".