Della vecchia Amatrice non c'è nulla da salvare: il centro storico, a parte le due chiese e il campanile, dopo lo sgombero delle macerie sarà 'tabula rasa'.
Questo il parere di Paolo Vaccari, del Dipartimento della protezione civile.
"La situazione mi sembra molto diversa da quanto accaduto a L'Aquila. Girando il centro storico - riferisce Vaccari all'Agi - ho visto solo macerie e penso che sia interamente da ricostruire, a parte il campanile e le due chiese sulle quali si potrà intervenire. Paradossalmente saranno più facili che all'Aquila visto che si ripartirà da zero e non mi stupirei se fra un anno si potrà festeggiare la sagra dei bucatini all'amatriciana (era prevista per oggi e domani la 50^ edizione, ndr.)".
Parlando del programma di interventi, il dirigente del Dipartimento per la protezione civile sottolinea che "la situazione è sotto controllo".
"Ora - aggiunge - vogliamo concludere rapidamente la prima fase ed escludere che ci siano ancora vittime sotto le macerie. Dopo di che si potrà procedere più speditamente allo sgombro, anche se bisogna cercare di lavorare con molta cautela per preservare le poche cose, anche di valore affettivo, rimaste intatte tra le macerie. Può essere una piccola cassetta di sicurezza con dei gioielli di famiglia ma anche degli album di vecchie fotografie che per i proprietari possono essere importanti. Tutti beni che cerchiamo di recuperare per consegnarli al Comune che poi provvedere a restituirli ai proprietari. Per noi è urgente iniziare questa fase di sgombero delle macerie e riattivare i percorsi principali, in particolare il corso, perché la viabilità di accesso è fondamentale per portare via le macerie".
Parlando proprio della viabilità, secondo Vaccari, all'inizio della prossima settimana dovrebbe essere pronto l'itinerario alternativo al ponte Tre Occhi e a breve anche il secondo by-pass al ponte della strada per Sommati. Conclusa questa fase "si potrà cominciare a mettere in sicurezza e a puntellare gli edifici ancora in piedi".