"Passeremo al setaccio ogni pietra".
E' la promessa del capo della Procura di Rieti, Giuseppe Saieva. Sarà un'inchista lunga, ha spiegato. Si partirà dagli edifici pubblici: la scuola elementare di Amatrice, il campanile di Accumoli, per proseguire con il convento, la caserma, il teatro, l'ospedale del centro reatino, così da capire "chi siano le società appaltanti, quali appaltatori si sono aggiudicati i lavori e soprattutto nomi e cognomi dei direttori e dei tecnici di cantiere".
L'ospedale di Amatrice, si diceva. Dal 6 aprile 2009, il giorno del terremoto che ha sconvolto L'Aquila e il suo territorio, necessitava di un adeguamento sismico "urgentissimo e indifferibile". Si legge sulla verifica di stabilità, disposta a qualche settimana dal sisma: l'ospedale di Amatrice era danneggiato. Pericoloso per pazienti e medici. Dunque, nel 2010, Regione Lazio finanzia l'adeguamento sismico del 'Grifoni', con 2.1 milioni di euro. A quel punto, la Asl di Rieti decide di approfittare del finanziamento regionale per intervenire anche sulle misure antincendio, per un appalto globale di 7.1 milioni. I soldi ci sono, Regione Lazio istruisce il bando, se lo aggiudica un'associazione temporanea di imprese guidata dalla capofila 'Ccc', Consorzio Cooperative Costruzioni. I lavori, però, non partiranno mai. La Regione, infatti, decide di riprendersi i 2.1 milioni di euro stanziati. Come mai? Colpa del riordino sanitario regionale: l'Ente vorrebbe declassificare il 'Grifoni', chiuderlo; non serve un mini ospedale da 15 posti letto così lontano da Rieti, meglio riconvertirlo. A mettersi di traverso è il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi che, lo ricorderete, arrivò a minacciare la "secessione" dal Lazio.
Intanto, il direttore dell'Ufficio tecnico patrimoniale della Asl di Rieti, l'ingegner Marcello Fiorenza, che avrebbe dovuto gestire la pratica, viene iscritto nel registro degli indagati per presunto abuso d'ufficio nell'ambito di una inchiesta della procura di Rieti, con l'accusa di aver favorito tre aziende amiche in alcune commesse pubbliche nel settore della sanità. Tra l'altro, una delle ditte sotto inchiesta ha lavorato anche al 'Grifoni' nella manutenzione degli impianti elettrici. I guai giudiziari di Fiorenza non facilitano il ripristino del finanziamento da 2,1 milioni anche se il sindaco Pirozzi vince la sua battaglia e l'ospedale non viene declassato. Anzi, un anno fa è stata inaugurata la nuova unità di "Osservazione breve intensiva" del pronto soccorso. In un ospedale che da 7 anni era "urgentissimo e indifferibile" mettere in sicurezza, con soldi pubblici rimasti chiusi, tuttavia, in un cassetto. Oggi, il presidio sanitario è inagibile.
Come non bastasse la vicenda del 'Grifoni' di Amatrice, e già prima del terremoto del 24 agosto scorso, la Corte dei Conti aveva avviato un'indagine sui soldi spesi da Regione Marche - nel 2009 - per effettuare la "valutazione del rischio sismico di otto ospedali regionali". Il progetto era stato finanziato dal ministero della Salute e doveva servire a valutare la stabilità delle strutture ospedaliere indicando tutti gli interventi necessari ad evitare crolli o comunque danni provocati da un terremoto: stanziamento previsto, 100 mila euro. L'incarico è stato affidato a Stanislao Acciarri, un centralinista dei vigili del fuoco che, per i primi due anni di contratto, non ha mai svolto alcuna attività. Così, ha ottenuto la proroga dell'incarico per un ulteriore biennio. Ma i controlli non sono mai stati svolti. Acciari è dunque sotto processo con altri tre funzionari della Regione che gli avrebbero affidato l’incarico senza alcuna selezione, a chiamata diretta. In realtà, è il fratello di una esponente del Pd, segretaria dell’assessore regionale alla Sanità, e proprio questi legami - sostiene l’accusa - potrebbero averlo favorito.
Da Amatrice ad Accumoli, dal 'Grifoni' al campanile del piccolo borgo reatino che è venuto giù provocando la morte della famiglia Tuccio: papà, mamma e due figli piccoli. Il fascicolo è stato aperto subito dopo il sisma e adesso dovrà ricostruire la catena di omissioni, errori o, forse, abusi. A seguito del terremoto che ha colpito Umbria e Marche nel 1997, quasi vent'anni fa, il campanile avrebbe dovuto essere oggetto di un intervento d'adeguamento sismico, avendo riportato danni evidenti. La pratica venne avviata sette anni dopo, nel 2004, ma dopo alcuni controlli si decise di procedere a semplici "migliorie", non ad un vero e proprio adeguamento strutturale. Il finanziamento, non era sufficiente: c'erano soltanto 125 mila euro, per la progettazione e la realizzazione dell'intervento; per i lavori veri e propri, ne rimasero 75 e vennero investiti, invece che sul campanile, sulla chiesa. Trattandosi di lavori collegati al sisma, la gestione viene affidata a commissari (i governatori del Lazio) e subcommissari della Provincia, ossia Luigi Ciaramelletti e Fabio Melilli. Furono loro i committenti, mentre l’esecuzione fu affidata alla 'Carlo Cricchi costruzioni', che, a breve, avrebbero dovuto iniziare i lavori alla scuola elementare di Amatrice. Nei prossimi giorni, potrebbero essere convocati dai pubblici ministeri.
E torniamo ad Amatrice, alla scuola 'Romolo Capranica' appunto. Come pubblicato da NewsTown, il plesso scolastico era stato ristrutturato, e inaugurato in pompa magna, il 13 settembre 2012, con un investimento di 711 mila euro: 511 mila euro provenienti da un finanziamento della Regione Lazio e 200 mila euro assicurati, invece, dalla Provincia di Rieti, provenienti dai fondi per la ricostruzione del post terremoto aquilano del 2009. C'erano tutti, quel giovedì di settembre, all'inaugurazione: il sindaco di Amatrice Pirozzi, l’assessore regionale Sentinelli, i consiglieri regionali Cicchetti e Nobili, i nipoti di Romolo Capranica (amatriciano caduto nella prima guerra mondiale), il Dirigente Scolastico Prof.ssa Bussi, i progettisti e, con loro, l’impresa 'Consorzio Stabile Valori' che ha realizzato i lavori, riconducibile - come scritto nei giorni scorsi dal Fatto Quotidiano - a Francesco Mollica, parente e socio d’affari di imprenditori raggiunti da una interdittiva antimafia (poi annullata) per presunti rapporti con Cosa Nostra. "I lavori - aveva spiegato il sindaco di Amatrice alla stampa locale - hanno riguardato l'adeguamento della vulnerabilità sismica con la fasciatura di tutti i pilastri con fibre di carbonio, il rinforzo tradizionale dei pilastri centrali, la messa in sicurezza delle tamponature esterne e delle tramezzature interne, la realizzazione dell’impianto di riscaldamento a pavimento, la sostituzione di tutti gli infissi, il rifacimento dei pavimenti e intonaci, l’ammodernamento dei bagni e la completa tinteggiatura interna ed esterna".
Oggi quella scuola non esiste più. Crollata come tanti altri edifici nel comune del reatino. Sbriciolata. D'altra parte, nel dicembre 2015, era stata bandita un'altra gara dal provveditorato alle Opere pubbliche di Roma, per opere "urgenti, finalizzate alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche strutturali". A soli tre anni dall'inaugurazione. L’appalto - per oltre 172 mila euro - è stato aggiudicato alla 'Carlo Cricchi costruzioni', che aveva offerto un ribasso su base d'asta del 36.1%. I lavori sarebbero iniziati a breve: non c'è stato il tempo di svolgerli, il terremoto è arrivato prima.
Ad Amatrice, la 'Cricchi' aveva già lavorato dieci anni fa, occupandosi del consolidamento dell’ex scuola della fondazione Preta che, a differenza della Capranica, è stata lesionata solo in minima parte dal sisma. L'impresa di costruzione ha operato anche all’Aquila dopo il sisma del 2009. Due anni fa, indagando sulla ricostruzione della chiesa di Santa Maria Paganica (appalto da 19 milioni di euro), la Procura aquilana aveva ipotizzato nei confronti di Patrizio Cricchi, il figlio del patron Carlo, il reato di concorso in corruzione per una presunta mazzetta da 10mila euro diretta, secondo l’accusa, ad evitare che i lavori fossero affidati con bando pubblico. Su richiesta del procuratore Franco Cardella e del pm Maria Antonietta Picardi, Patrizio Cricchi finirà anche agli arresti domiciliari, per qualche giorno, mentre il padre uscirà dal procedimento poco dopo. Nel giugno scorso, il gup ha trasmesso per competenza ad Avezzano il filone della corruzione. Patrizio Cricchi è stato invece rinviato a giudizio a L’Aquila per reati fiscali e per un’ipotesi di falso: la presunta falsificazione della firma di un parroco apposta in calce a una scrittura privata sottoscritta per il conferimento dei lavori. Il processo inizierà a settembre.