Le conseguenze del sisma del 24 agosto scorso, nel cuore del centro storico dell'Aquila.
Il Comune è stato costretto a interdire al transito, transennandolo, un tratto di via Buccio da Ranallo, innanzi alla Chiesa di San Quinziano (nota come San Pietro di Sassa). A seguito delle scosse degli ultimi giorni infatti, come si evince dalle foto che abbiamo scattato sul posto, la parte frontale dell'edificio ecclesiastico non appare più vincolata e trattenuta dalla struttura retrostante. Si è scollata, a dirla con parole semplici. Si è provveduto a inserire delle 'zeppe' di legno, per rinforzare i puntellamenti, che non danno affatto una sensazione di sicurezza, a dire il vero.
E' evidente un forte allentamento di tutti i tiranti utilizzati per la messa in sicurezza dell'edificio. D'altra parte, ci raccontano alcuni ragazzi che hanno coraggiosamente aperto un bar a qualche metro dalla Chiesa, "non si è mai provveduto ad alcuna verifica sullo stato dei tiranti e dei puntellamenti".
Dunque, la decisione di chiudere il tratto di via Buccio da Ranallo, poco prima di via dell'Addolorata, a destra, salendo da via Fonte Preturo che è percorribile poco oltre il Convento di San Domenico, dove ha sede la Corte dei Conti d'Abruzzo. D'altro lato, salendo su via Buccio da Ranallo da via Sallustio, la transenna impedisce il passaggio a qualche centinaio di metri dal frontale della Chiesa di San Quinziano.
Un bel problema. E si, perché su via dell'Addolorata - al civico 3 - una famiglia era già rientrata a casa, ed è stata costretta a lasciare l'abitazione, a quanto raccontano alcuni residenti. E proseguendo oltre, si arriva nella piazzetta omonima, senza uscita, dove altre famiglie sono rientrate in un condominio di colore giallo restaurato a seguito del sisma del 6 aprile 2009.
"Siamo in trappola", ci dice una signora che abita all'ultimo piano, affacciata al balcone. "In caso d'emergenza, o dovesse essere necessario l'intervento di un'Ambulanza, cosa dovremmo fare?". L'unica 'via d'uscita', troppo stretta tuttavia, è via San Pietro di Sassa, per poi svoltare in via Giorgetto e tornare su via Buccio da Ranallo, oltre la transenna. Il problema è che, su quelle strade, insistono un paio di cantieri della ricostruzione che, tra l'altro, rischiano di non poter proseguire i lavori.
Una situazione paradossale.