Sono destinati a far discutere audio e trascrizione integrale delle intercettazioni telefoniche pubblicate stamane da Tiscali Notizie, in un articolo firmato da Giuseppe Caporale.
Il giornalista aquilano pubblica, a pochi giorni dal terremoto dell'Appennino piceno-laziale e a sette anni da quello che sconvolse L'Aquila, una telefonata intercettata dai Ros dei Carabinieri il 16 luglio 2009, tre mesi dopo il sisma, tra Riccardo Nencini, attuale vice ministro ai Trasporti, e Riccardo Fusi, imprenditore toscano finito negli anni scorsi sulle cronache per il cosiddetto scandalo della "cricca", riguardante gli appalti per il G8 alla Maddalena e per la ricostruzione dell'Aquila.
Nencini, all'epoca segretario nazionale del Partito socialista italiano (Psi) e presidente del Consiglio regionale della Toscana, telefona a Fusi, riferendogli di essere stato all'Aquila e di aver parlato con il capo del Governo (Silvio Berlusconi) e, in forma riservata, con l'allora capo della Protezione civile Guido Bertolaso.
"Sto venendo via ora da L'Aquila [...] - riferisce Nencini - ho parlato ...come ...ho parlato, ho parlato di te... ma lì sei conosciuto...". "...Sono conosciuto però murano quegli altri capito?", risponde il costruttore toscano, facendo intendere di non aver ottenuto lavori per la messa in sicurezza (nel luglio 2009 c'era urgenza di installare i puntellamenti) nei territori colpiti dal terremoto.
La telefonata, svela Tiscali Notizie in esclusiva, termina con le parole, poco equivocabili, di Nencini: "... vai, allora anche in settimana nuova... perché io devo tornare giù da lui... [...] ...io ho fatto un passaggio tra l'altro ho visto anche, anche il capo però... [...] ...con il capo del governo non... non insomma ... prima ho parlato da solo con Bertolaso... [...] ...eh ti richiamo io vai...".
Riccardo Fusi, patron del gruppo di costruzioni Btp, è stato nello scorso febbraio condannato in cassazione per irregolarità nell'appalto della caserma Marescialli di Firenze, uno dei filoni di inchiesta per i lavori sulle grandi opere di quella ribattezzata dalla stampa come "cricca". (m. fo.)