Martedì, 13 Settembre 2016 18:07

Rischia la 'paralisi' la ricostruzione del cratere: non ci sono risorse per pagare i co.co.co dei 56 Comuni

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Nel cratere, la ricostruzione rischia seriamente di paralizzarsi, ma in pochi, al momento, sembrano accorgersene.

Proviamo a spiegarvi perché. Come noto, con emendamento presentato dalla senatrice Stefania Pezzopane alla Legge di Stabilità 2016, è stata concessa la proroga o il rinnovo, per gli anni 2016 e 2017, del personale co.co.co assunto dai 56 comuni del cratere, in forza delle ordinanze emergenziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Si tratta di personale fondamentale per le amministrazioni: i co.co.co, infatti, sono impegnati  in tutte le attività finalizzate alla fase di ricostruzione. Percepiscono - per il loro lavoro - uno stipendio di 1800 euro mensili, pagati dai singoli comuni che, poi, ottengono il rimborso a rendicontazione dall'Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere.

La 'finanziaria' 2016 ha disposto, però, di prorogare o rinnovare i contratti "alle medesime condizioni giuridiche ed economiche", per le due annualità. E qui sta il problema: medesime condizioni economiche significa che il Governo, per il 2016, ha trasferito 500 mila euro, come l'anno precedente. Risorse che non sono affatto sufficienti, e non serve un matematico per capirlo: 1800 euro al mese per dodici mensilità, moltiplicato per 56 contratti, significa un impegno di spesa di 1 milione e 209 mila euro circa l'anno.

E dunque? Mancano 709 mila euro per il 2015 e altrettanti per il 2016.

Tra l'altro, i 500 mila euro previsti per l'annualità 2015, dovevano arrivare - così venne stabilito - da economie che l'altro Ufficio speciale, quello per la ricostruzione dell'Aquila, avrebbe dovuto rinvenire tra le erogazioni del Diset, dalla gestione stralcio in altre parole. In realtà, l'Usra ha accertato economie per 300 mila euro: mancano, dunque, ulteriori 200 mila euro.

Parliamo dei soldi necessari ad assicurare la copertura dei co.co.co, così come normata, per l'anno passato e per quest'anno. E serve un ulteriore milione e 209 mila euro per il 2017.

L'anno passato, l'Usrc è riuscito a coprire gli ammanchi 'dirottando' i fondi destinati all'assistenza tecnica per gli uffici. Ora, però, non ci sono più risorse per garantire la copertura dei contratti. Così, il titolare dell'Ufficio si è trovato costretto a sospendere le procedure di rimborso delle spese sostenute dai comuni.

Contattato al telefono da NewsTown, il coordinatore dei sindaci del cratere, Francesco Di Paolo, ha riconosciuto il problema ma si è detto convinto, altresì, che il Governo troverà il modo di soddisfare le esigenze delle amministrazioni comunali. Per risolvere l'impasse - ha spiegato - è stato chiesto un incontro alla sottosegretaria con delega alla ricostruzione, Paola De Micheli.

Un intervento tardivo, in realtà. La soluzione, infatti, dovrà arrivare necessariamente con la prossima Legge di Stabilità, che verrà approvata prima della fine dell'anno: in 'finanziaria', il Governo Renzi dovrà assicurare i fondi mancanti per il 2015 e il 2016, oltre a garantire la copertura dei contratti per il 2017.

Intanto, il rimborso a rendicontazione è fermo e, per i prossimi mesi, i fondi dovranno essere anticipati dalle amministrazioni comunali del cratere che, come noto, non navigano certo in buone acque.

Con lo spettro dell'ennesima paralisi, per i difficili processi di ricostruzione.

Ultima modifica il Mercoledì, 14 Settembre 2016 23:28

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