Venerdì, 23 Settembre 2016 13:57

Ricostruzione: sequestro di beni e immobili nei confronti di una società edile aquilana

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I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza hanno eseguito stamane un sequestro di beni immobili e disponibilità finanziarie per un valore di circa 145mila euro emesso dalla locale autorità giudiziaria nei confronti dei responsabili di una società edile aquilana.

La misura cautelare appena eseguita scaturisce da indagini che la Procura della Repubblica dell’Aquila ha delegato alla Guardia di Finanza aventi ad oggetto presunti illeciti connessi all’utilizzo dei contributi post-sisma stanziati per la ristrutturazione di un condominio gravemente danneggiato dal terremoto del 2009. Ennesimo 'stralcio' della più complessa inchiesta avviata dalla Procura del capoluogo sui così detti "furbetti" della ricostruzione che avrebbero beneficiato, a diverso titolo, di contributi statali non dovuti. Inchiesta che - a quanto si apprende - entrerà nel vivo nelle prossime settimane.

Tornando al sequestro eseguito stamane, i finanzieri hanno risotruito l'iter di un finanziamento, pari a 750mila euro, che il Comune dell'Aquila ha elargito a favore dell’amministratore di un aggregato lesionato dal sisma, successivamente impiegato dall’amministratore stesso per il pagamento dell’impresa edile esecutrice dei lavori di ristrutturazione. Passando al setaccio tutti i documenti di spesa emessi dall’impresa edile, è stato scoperto che a fronte di otto fatture emesse dalla società edile, per un importo pari a € 750.000 circa, ben sei di queste, per un totale di 420.000 circa, non venivano sottoposte al vaglio della direzioni dei lavori attraverso l’apposizione di timbri e firme (dei responsabili della direzione dei lavori) falsi.

I finanzieri hanno accertato, inoltre, che parte dei lavori documentati dalle suddette fatture, pari ad euro 145.000 circa, non sono stati mai eseguiti dall’impresa di costruzioni, irregolarità, questa, che integrando gli estremi del reato di cui all’art. 640 bis c.p. (truffa ai danni dello Stato), ha portato all’iscrizione sul registro degli indagati dell’amministratore legale protempore e dell’amministratore di fatto dell’impresa edile nonché al sequestro, nei loro confronti, della somma pari alla truffa perpetrata, pari, come detto, a 145.000 euro circa.

L’operazione di servizio svolta testimonia che il controllo della spesa pubblica attuato dalla Guardia di Finanza nel sistematico contrasto delle truffe e degli sprechi favorisce migliori e sempre maggiori servizi alla collettività.

 

Ultima modifica il Venerdì, 23 Settembre 2016 14:14

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