Venerdì, 07 Ottobre 2016 10:30

Sottrazione fraudolenta del pagamento d'imposta: sequesto per 470mila euro

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I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di L’Aquila hanno eseguito un sequestro di beni immobili per un valore di 470.000 euro emesso dalla locale autorità giudiziaria nei confronti dell'imprenditore aquilano Walter D'Alessandro, già noto alle cronache, di Katia Baiocco e Adriana Nedelcu, responsabili, a vario titolo, del reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.

La misura cautelare giunge al termine di complesse indagini svolte dai finanzieri del capoluogo abruzzese delegati dalla Procura della Repubblica di L’Aquila a seguito di alcuni avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società edile rappresentata dall'imprenditore aquilano. Nel corso delle indagini, gli investigatori delle fiamme gialle hanno appurato che a seguito dell’emissione degli atti di accertamento, al fine di vanificare le pretese erariali, la società di costruzioni si era spogliata, per mano del legale rappresentante ed in concorso con la ex consorte e con il socio di maggioranza, di parte dei beni aziendali attraverso operazioni simulate.

Più in particolare, gli asset aziendali erano stati trasferiti alla nuova compagna dell’imprenditore in forza di un titolo di credito artatamente creato in capo a quest’ultima, per il cui soddisfacimento la donna aveva chiesto ed ottenuto un decreto ingiuntivo nei confronti della società; con l’esecuzione di tale provvedimento la donna era entrata così legittimamente in possesso dei predetti asset aziendali conferendoli, subito dopo, nel patrimonio di un trust amministrato dallo stesso imprenditore edile.

La descritta manovra elusiva ha reso inefficace, dunque, la procedura di riscossione coattiva delle imposte. Le investigazioni condotte dai finanzieri hanno però consentito di disvelare la natura simulatoria del trust, costituito lo stesso giorno di effettuazione del trasferimento a suo favore dei predetti cespiti aziendali e sotto la direzione occulta dell’imprenditore.

I militari del Nucleo PT, informata la locale autorità giudiziaria, hanno così ottenuto il decreto di sequestro dei beni immobili illecitamente trasferiti, per un valore di 470.000 euro. Il contrasto alle condotte fraudolente poste in essere dai contribuenti disonesti costituisce da sempre una delle priorità per la Guardia di Finanza che, anche attraverso forme sempre più virtuose di collaborazione con gli uffici giudiziari e finanziari, è costantemente protesa a contrastare gli effetti negativi causati all’economia dall’evasione fiscale.

Ultima modifica il Sabato, 08 Ottobre 2016 11:29

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