Mercoledì, 30 Novembre 2016 16:13

Terremoto, torna la paura nei comuni dell'Alto Aterno. I sindaci: "Subito altre casette"

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La scossa di magnitudo 4.4 di ieri pomeriggio registrata tra Capitignano e Montereale ha gettato nuovamente nel panico gli abitanti dei due comuni dell’Alto Aterno e anche quelli dei comuni limitrofi, Campotosto in primis.

A Montereale, 2600 abitanti, diverse centinaia di persone, malgrado le temperature gelide (il termometro, ieri notte, è sceso a meno 10 gradi), hanno scelto di trascorrere la notte fuori casa. Circa cento abitanti hanno trovato ospitalità nella tensostruttura riscaldata rimontata su dopo il terremoto di Amatrice e almeno altrettanti, se non di più - dice a NewsTown il sindaco Massimiliano Giorgi - hanno dormito in roulottes, container, camper o casette di legno: “Anche se, rispetto al pregresso, non abbiamo ricevuto segnalazioni di nuovi danni, in paese c’è molta paura”.

Niente danni ma tanta paura anche a Capitignano, dove una cinquantina di persone ha dormito nel centro polifunzionale messo a disposizione dal comune e almeno un altro centinaio, fa sapere il sindaco Maurizio Pelosi, in casette di legno private o in altre sistemazioni provvisorie.

Situazione più difficile, invece, a Campotosto, per via del fatto che il comune non dispone né di tendoni riscaldati né di altre strutture pubbliche dove poter ospitare gli abitanti. “Gli unici alloggi che abbiamo sono i map” dice a NewsTown il sindaco Luigi Cannavicci “ma sono già in gran parte occupati. Malgrado ciò, qualcuno ha trovato comunque ospitalità, dormendo sui divani o per terra. Ma molte persone, a malincuore, sono dovute tornare a dormire a casa, anche se non si sentivano tranquille e avevano paura. Abbiamo poi il problema dei map assegnati a quelle famiglie che, pur avendo la residenza qui, la maggior parte dell’anno vivono altrove. Vorrei requisire quei map per metterli subito a disposizione di chi ne ha bisogno ma per farlo servono sei mesi. Avrei bisogno di procedure più snelle”.

Nessuna criticità da segnalare, invece, per quanto riguarda le scuole. Già dopo il terremoto di Amatrice, i sindaci avevano provveduto a spostare i ragazzi nei musp e in altri edifici antisismici e a far ricontrollare le strutture in muratura.

Gli abitanti di questi tre comuni di alta montagna, però, sono di nuovo preoccupati e in stato di allarme, anche perché sembra che ad attivarsi, ieri, sia stata una faglia a loro molto più vicina.

Occorre trovare, in tempi rapidi, una soluzione in grado di dare, anche a chi vive in case agibili ma non si sente tranquillo, un ricovero confortevole per la notte. E visto che mettere di nuovo le tende, in pieno inverno, è impensabile e che i map costruiti dopo il sisma del 2009 sono già tutti pieni, Giorgi, insieme ai sindaci di tutti i 14 comuni abruzzesi inseriti nel Cratere delimitato dopo i terremoti del 24 agosto e del 30 settembre, ha chiesto di poter avere altri moduli prefabbricati - di 30, massimo 40 metri quadri - per dare un tetto sicuro a chi è spaventato ma non vuole andare via.

“La Protezione civile” spiega Giorgi “si sta occupando solo delle verifiche negli edifici inagibili ma qui abbiamo un problema che riguarda anche le strutture agibili che, dal 2009, ricevono continue sollecitazioni”.

Piccoli moduli removibili - da poter sistemare su terreni agricoli con minime opere di urbanizzazione - consentirebbero anche ai proprietari di queste abitazioni, e alle loro famiglie, di dormire sonni più tranquilli.

“E’ chiaro” osserva Giorgi “che il problema si pone soprattutto per la notte. L’inverno è già iniziato, dormire in macchina o in tenda è improponibile. Vogliamo dare a queste persone che sono spaventate ma che vogliono rimanere qui la possibilità di farlo”.

La questione è stata già portata all’attenzione della commissione Ambiente e Territorio del Consiglio regionale, che tornerà a riunirsi di nuovo lunedì in una seduta congiunta con la commissione Agricoltura.

Quello che i sindaci chiedono è un adeguamento della normativa urbanistica regionale alle loro esigenze, per far sì che si possa procedere in tempi brevi, visto che l’inverno è entrato in anticipo sul calendario con la prima neve e le prime temperature polari, all’installazione delle casette.

“Da parte nostra c’è la massima disponibilità” dice il presidente della seconda commissione Pierpaolo Pietrucci “porteremo a breve una risoluzione da approvare in un consiglio straordinario. In sostanza chiediamo che anche per all'Abruzzo sia concesso ciò che è stato concesso alla Regione Lazio”.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Dicembre 2016 17:37

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