Mercoledì, 18 Gennaio 2017 15:31

Terremoto, i sismologi: "E' lo stesso sistema di faglie attivato il 24 agosto"

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"È lo stesso sistema di faglie attivato il 24 agosto, e che ha colpito pesantemente anche il 30 ottobre, ma a generare il terremoto di oggi è un segmento diverso". A dirlo è la sismologa dell'Ingv, Paola Montone.

Dallo scorso 24 agosto - il giorno del sisma che ha sconvolto Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto - le scosse sono state oltre 45mila, una ogni quattro minuti e mezzo. A quanto emerge dalle prime analisi degli esperti al lavoro nella sala sismica dell’Ingv, il terzo dei terremoti di questa mattina, quello delle 11:24, è stato localizzato nella stessa area interessata dalla sequenza sismica del terremoto dell’Aquila nel 2009. "E' comunque legato alla sequenza del reatino del 24 agosto 2016", ha aggiunto la sismologa.

La zona colpita da questo terremoto, compresa fra Montereale e Camposto, è rimasta 'silenziosa' per cinque mesi, ossia dall'inizio della sequenza del 24 agosto, ma "negli ultimi giorni è stata registrata un'attività sismica, compreso un terremoto di magnitudo 4,4. E' una zona sotto osservazione dall'agosto 2016 - ha aggiunto la sismologa - e coperta sia dai sismografi della rete fissa, sia dalle apparecchiature mobili installate da agosto in poi".

"È probabile che ancora una volta si sia trattato di un fenomeno di “contagio sismico” tra faglie adiacenti, anche detto effetto “domino” o “a cascata”, un fenomeno al quale assistiamo già da alcuni mesi in Centro Italia con gli eventi di agosto-ottobre 2016 ad Amatrice, Visso, Norcia e Castelsantangelo sul Nera", ha spiegato Andrea Billi, dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del Cnr (Igag-Cnr).

"Quando una faglia genera un terremoto - ha aggiunto Billi - la faglia stessa si libera dello stress al quale era sottoposta immediatamente prima del terremoto e trasferisce parte di tale stress ai segmenti di faglia adiacenti, che in un lasso di tempo imprevedibile (ore, giorni, mesi, perfino anni) possono a loro volta generare terremoti e di nuovo “contagiare” le faglie adiacenti. Tali terremoti saranno sicuramente seguiti nelle prossime ore da uno sciame di repliche sismiche la cui intensità è difficilmente prevedibile".  

Ultima modifica il Mercoledì, 18 Gennaio 2017 16:30

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