"A seguito della sequenza sismica che ha nuovamente colpito il nostro territorio, torniamo a porre l'attenzione sui manufatti realizzati dopo gli eventi del 2009, noti come 'casette'; come in più occasioni rilevato, costituiscono una risorsa e una sicurezza fondamentale per le famiglie che ne posseggono una ed oggi dobbiamo, purtroppo, prenderne consapevolezza una volta di più".
Si legge in una nota diffusa dal 'Comitato 58' che si batte, da tempo, per evitare la dismissione delle così dette casette provvisorie, costruite in base alla delibera 58 approvata dal Consiglio comunale dell'Aquila alla fine di maggio del 2009.
"Tali presidi antisismici, diffusi nel territorio, contribuiscono in termini decisivi alla resilienza che la nostra comunità sta dimostrando da diversi anni a questa parte", sottolinea il Comitato.
"Si tratta di presidi sicuri e attrezzati, utili a soddisfare nell'immediato il primo soccorso, la prima emergenza e fornire il primo ricovero in caso di sisma. Ricordiamo che non tutte le abitazioni godono di requisiti antisismici che le rendano sicure al 100%: i proprietari di questi manufatti hanno pertanto potuto usufruire di questa risorsa senza gravare sulla macchina statale, senza spostarsi altrove o restare al gelo nelle auto. Per una volta ancora 'le casette' dimostrano la ricchezza che esse costituicono non solo per il singolo proprietario, ma anche per la collettività, consentendo a buona parte della cittadinanza di non gravare sugli strumenti messi a disposizione attraverso le risorse pubbliche".
Oggi più che mai, dunque, "ci troviamo a sollecitare la politica locale affinché - escluse le singole ipotesi di totale illegittimità a seguito di serio ed equo accertamento - riconsideri l'utilità sociale dei manifatti realizzati e ne tuteli la loro permanenza".