Giovedì, 02 Febbraio 2017 15:11

Asl L'Aquila, tagliato il traguardo dei 500 trapianti di rene. Ma l'Abruzzo è maglia nera nelle donazioni

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500 trapianti di rene in 16 anni di attività.

E' il risultato raggiunto dal Centro Trapianti dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila diretto dal professor Pisani.

500 trapianti (504 per la precisione) di cui quasi la metà (234) effettuati su pazienti provenienti da altre regioni, soprattutto Lazio e Campania, ma anche Puglia, Calabria, Lombardia, Sicilia, Marche e Emilia Romagna.

Un traguardo celebrato, oltre che dallo staff medico diretto dal professor Pisani, anche dal manager della Asl dell'Aquila Rinaldo Tordera, dalla rettrice dell'Università dell'Aquila Paola Inverardi e dall'assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

"Il risultato che abbiamo conseguito" spiega il professor Pisani "è frutto della collaborazione di più reparti e più professionalità. Noi siamo l'ultimo anello di una catena: il Centro Trapianti del San Salvatore funziona perché funziona l'ospedale. Se siamo un centro di eccellenza è perché tutto l'ospedale lo è".

"Un obiettivo raggiunto grazie alla collaborazione tra Asl e Università" commenta la rettrice dell'ateneo aquilano Paola Inverardi "Solo lavorando insieme si può migliorare l'offerta della sanità pubblica".

Ma c'è anche un rovescio della medaglia meno positivo: il basso numero di donazioni. L'Abruzzo è una delle regioni italiane con meno donatori. Prova ne sia l'alto numero di persone in lista di attesa che aspettano di avere un rene nuovo: 274.

Non solo sono pochi gli abruzzesi che manifestano esplicitamente la volontà di donare i propri organi ma sono molti anche i casi in cui i parenti si oppongono all'espianto di organi dei loro congiunti. Un fatto dovuto, secondo il professor Pisani, soprattutto alla disinformazione: "Non posso pensare che gli abruzzesi siano meno propensi alla donazione rispetto ad altre regioni, specie a quelle, come le Marche, simili in quanto a densità di popolazione. Non abbiamo ancora individuato ancora qual è il problema ma con alcune associazioni stiamo lavorando in modo da aumentare la percentuale di donazioni. Una cosa che si potrebbe fare è scrivere la propria volontà alla donazione quando si va in Comune a fare o a rinnovare la carta di identità, così da rendere più facile ai parenti una decisione in merito".

Ultima modifica il Giovedì, 02 Febbraio 2017 18:22

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