Martedì, 21 Marzo 2017 08:40

Ricostruzione: L'Aquila, la città più sicura d'Italia (edifici scolastici a parte)

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"Scopriamo con non poco stupore che recentemente, a quasi 8 anni dal sisma, il 20 dicembre 2016, l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione dell’Aquila (USRA) ha emesso il Decreto n. 7  che propone finalmente il "miglioramento sismico" anche per le residue strutture classificate B e C. Il decreto riguarda le case con inagibilità temporanea B e C, e riporta: “è ammesso l’innalzamento del livello di contributo […] al fine di consentire interventi atti a garantire il predetto livello di sicurezza”. Il livello di sicurezza al quale fa riferimento il Decreto è il “minimo 60% di quello corrispondente ad una struttura adeguata ai sensi delle NTC2008”, ovvero il 60% di adeguamento sismico, ovvero ancora, diversamente espresso, indice di vulnerabilità pari a 0,6".

Si legge in una nota del Comitato Scuole sicure, firmata da Marianna De Lellis.

La buona notizia è che chi, nonostante gli 8 anni trascorsi, ha ancora la casa B e C in attesa di ripristino potrà almeno usufruire dell’opportunità del ripristino dell’abitazione con un livello di vulnerabilità quanto meno noto e comunque mediamente pari a quello che è stato applicato per le abitazioni classificate E non sostituite ma ristrutturate. "Le pessime notizie invece - sottolinea De Lellis - riguardano chi con la propria casa B ha ormai completato i lavori con regole più svantaggiose. Lo sfortunato si ritroverà colpito dall’ennesima azione che produce diseguaglianze nelle modalità e nella convenienza della Ricostruzione, ma soprattutto dovrà prendere atto che per recepire fattivamente il principio di sicurezza, prevenzione, mitigazione del rischio (argomenti trattati normativamente a partire dall’art. 11 del Decreto Abruzzo del 28 aprile 2009 trasformato in Legge 77 il 24 giugno successivo) sono stati necessari 8 anni nonostante nel frattempo questa apprezzabile logica e queste ottime intenzioni fossero già state espresse e richiamate in altri atti normativi (per esempio l’OPCM 3907, e il D.P.C.M. del 4 febbraio 2013), ma non applicate in pratica subito e per tutti".

Forse anche gli uffici competenti per la Ricostruzione (USRA) sono stati scossi dal dubbio, indotto dai terremoti recenti, che non sia proprio il metodo migliore quello di affidarsi alla speranza che ciò che ha resistito nel 2009 sia già assolutamente sicuro e garantito dal collaudo naturale del 6 aprile di otto anni fa o che il terremoto ormai non ci riguarda più perché tanto il prossimo ci sarà tra 300 anni.

"Non possiamo che essere felici che i principi di cautela spingano verso l’adozione di almeno una qualche logica di Prevenzione e Sicurezza", sottolinea il Comitato. "A sconcertare, stupire e indignare è però la constatazione che non si senta alcuna urgenza di andare nella stessa direzione per le scuole, ripristinate nel 2009 con gli stessi criteri dettati per le Case 'B' (in base all’OPCM 3779, con interventi di manutenzione ordinaria di riparazione dei danni e al più interventi di rafforzamento locale), pur essendo edifici rilevanti e quindi meritori di parametri di maggior sicurezza".

Il ripristino effettuato nel 2009 sulle scuole "non è stato eseguito con il livello di sicurezza che meritavano, il risultato è che L’Aquila, che potrebbe e dovrebbe essere una città sicura, ha invece 21 scuole ancora in Moduli Provvisori che aspettano la ricostruzione, 22 istituti in strutture sismicamente non idonee, e 1 dove, per cautela e in barba ai requisiti di legge, l’agibilità è condizionata a un teorico dimezzamento dei carichi accidentali. Con buona pace di tutti. Ci sarebbe piaciuto vedere la stessa operatività dell’USRA sulle abitazioni anche sulle scuole da parte di ogni ente per la sua competenza, pur in ritardo. Sarebbe stata una sorpresa più gradita".

E’ necessario e indifferibile - conclude il Comitato - che "la sicurezza negli edifici scolastici sia una evidente priorità per tutti gli enti e esponenti politici, evidente nelle azioni, nelle logiche politiche, nei programmi per le prossime elezioni, ma soprattutto nelle volontà e nelle agende delle amministrazioni locali in carica".

Ultima modifica il Martedì, 21 Marzo 2017 09:15

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