Ammontano a poco più di 24.6 milioni di euro i fondi relativi alla ricostruzione post sisma dell'Aquila illecitamente richiesti o percepiti accertati dalla Guardia di Finanza nel corso delle attività d'indagine condotte nel 2016.
E' quanto emerge dai procedimenti operativi delle Fiamme Gialle abruzzesi, riferiti allo scorso anno, e illustrati ieri all'Aquila dal comandante regionale, il generale di Brigata Flavio Aniello, alla presenza di tutti i comandanti provinciali e del Reparto operativo aeronavale. "In merito al tragico evento sismico avvenuto nel territorio abruzzese nell'aprile del 2009 - ha sottolineato il generale tracciando il consuntivo - è stata rivolta una peculiare attenzione alla prevenzione ed alla repressione di condotte illecite legate alla successiva ricostruzione, sia pubblica che privata".
Stando agli accertamenti sui lavori post-sisma, i finanzieri hanno controllato importi per poco più di 83 milioni di euro, il danno erariale accertato è stato di 9 milioni 343 mila 176 euro, le proposte di sequestro sfiorano i 27 milioni mentre i valori sequestrati quasi 22 milioni. Cento i soggetti segnalati all'autorità giudiziaria. Dieci sono stati gli interventi alle riunioni in seno al Gruppo Interforze costituito dalla Prefettura di L'Aquila, per provvedimenti interdittivi antimafia; 1.753 gli accertamenti antimafia anche in collaborazione con altre Forze di Polizia; 4 gli accessi presso i cantieri di lavoro impegnati nel recupero e nella realizzazione di opere pubbliche; 37 le ispezioni presso i cantieri di lavoro impegnati nel recupero di immobili privati.
Nel corso del 2016, ai Reparti abruzzesi della Guardia di Finanza sono pervenute dall'autorità giudiziaria 2.136 deleghe di indagine, di cui 1.847 portate a conclusione (l'86%). Di queste ultime, 1.115 (60,3%) sono state relative alla lotta alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria; 450 (24,3%) al contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale; 242 (13,2%) al contrasto alle frodi nel settore della spesa pubblica ed all'illegalita' nella Pubblica Amministrazione; 40 (2,2%) hanno interessato il contrasto alla contraffazione ed alla pirateria digitale.
Sono stati scoperti, inoltre, 186 evasori totali e 40 paratotali. Sul fronte delle indagini relative ai reati tributari sono state denunciate 262 persone, di cui 3 arrestati. Le proposte di sequestro ammontano a 22 milioni e 753 mila euro mentre i valori sequestrati superano i 10 milioni di euro. Scoperte, inoltre, 19 frodi all'Iva e 30 sul fronte della fiscalita' internazionale. I controlli fiscali sono stati 476, 511 le verifiche ai fini delle imposte dirette, Iva e altri tributi.
Dagli accertamenti sul lavoro sommerso sono stati scoperti 193 lavoratori in nero e 535 lavoratori irregolari. E' infine stato accertato che sono stati 96 i datori di lavoro che hanno utilizzato manodopera irregolare o in nero.
Per quanto riguarda le frodi nella richiesta/percezione delle risorse a carico del bilancio dell'Unione europea cono stati eseguiti 15 controlli, 14 le persone denunciate, 1 milione 491 mila euro di contributi passati al setaccio scoprendo che ne sono stati indebitamente percepiti/richiesti quasi 1 milione 378 mila euro. Sul fronte dei sequestri la somma è pari a 676 mila 443 euro.
Le indagini relative alle frodi a carico dei bilanci nazionali e degli enti locali hanno portato i finanzieri ad effettuare 91 controlli, 346 i soggetti denunciati. I contributi controllati sfiorano i 172 milioni e 500 mila euro, quelli indebitamente percepiti/richiesti 62 milioni 164 mila. E' di poco più di 103 mila euro l'entità dei sequestri.
La Finanza, come consuetudine, si è interessata anche di illeciti in materia di appalti pubblici. Cinquantacinque le indagini svolte su delega dell'autorità giudiziaria; 207 i controlli eseguiti; 9 i soggetti denunciati; coinvolto un pubblico ufficiale; il valore degli appalti controllati è di oltre 29 milioni e mezzo di euro, mentre le somme oggetto di assegnazione irregolare sfiorano i 20 milioni e 300 mila euro.