Un ultimatum all'esecutivo: "se entro una settimana non verrà fissato un tavolo col Governo, i capigruppo di Camera e Senato e il commissario Vasco Errani, bloccheremo l'Italia; basta parole, vogliamo dei fatti".
E' il messaggio lanciato dai cittadini terremotati dei 131 comuni, sparsi in 4 regioni, sconvolti dai terremoti che si sono susseguiti dal 24 agosto al 18 gennaio; hanno manifestato a Montecitorio, 'armati' di striscioni e fischietti, per lamentare il mancato avvio della ricostruzione: "Ci manca una casa, ci manca una prospettiva, non c'è informazione. Nulla è operativo, i decreti non sono attuativi - spiegano - manca la volontà. In sette mesi, hanno portato 25 container travestiti da casette, e hanno fatto pure la sfilata. Non ci sono gli aiuti alle imprese. La scorsa settimana Gentiloni ha parlato di cose che non esistono: il miliardo l'anno nel decreto non c'è. Siamo stanchi di parole: se non otterremo risultati concreti bloccheremo il Paese".
La manifestazione dal titolo 'La ri-scossa dei terremotati', riferiscono i portavoce, si sta svolgendo in contemporanea in 10 Comuni del cratere: "Tutta Italia è solidale con noi, vogliamo un cronoprogramma ufficiale - incalzano le Istituzioni - Non dite che non ci sono i soldi, per le banche i miliardi sono stati trovati in una notte. Hanno assunto 30 persone alla presidenza del Consiglio. Meritiamo più rispetto, noi non vi amiamo, vi vogliamo mandare a casa, ridateci i nostri soldi".
Tra le felpe di Amatrice e Accumoli e le magliette 'Daje Marche', striscioni e manifesti che denunciano l'abbandono del cratere sismico: 'Abbandonati da 37 mesi senza casa, lavoro e soldi'. In piazza anche dei figuranti in abiti dell'Antica Roma: "Noi - si legge nel loro cartello - abbiamo costruito il Pantheon in 330 giorni: voi in 7 mesi che avete fatto?".
Come detto, la manifestazione si svolge in contemporanea anche nei luoghi del terremoto. Bloccata la SS 'Salaria' a Trisungo, frazione di Arquata del Tronto: ci sono circa 200 persone. Oltre ai terremotati del luogo e di Acquasanta Terme stanno partecipando delegazioni di Castelluccio, Cascia, Samugheo. "Rispettate il nostro dolore e le vostre promesse", "Non molliamo", "Arquata vive", "Arquata non muore" le scritte su striscioni e cartelli. I manifestanti hanno portato un trattore, ma qualcuno ha collocato lungo la strada anche un tavolo con delle sedie. Sul luogo polizia, carabinieri e polizia municipale.
Un gruppo di terremotati stanno manifestando anche a Torrita, una delle frazioni di Amatrice: il gruppo ha bloccato la Salaria all'altezza della frazione.