Martedì, 16 Maggio 2017 07:45

Tap, nuova notte di tensione al cantiere tra comunità e forze dell'ordine

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Torna la tensione in Puglia a causa dell'opposizione al progetto del gasdotto Tap.

Dopo la ripresa improvvisa dei lavori, di cui old.news-town.it ha anticipato a fine aprile [leggi], ieri sera è arrivata la notizia che gli alberi espiantati nei mesi scorsi a Melendugno (Lecce), in prossimità del contestato cantiere, sarebbero stati trasferiti dal deposito di Almaroma alla "masseria del capitano".

Intorno alle 22 il movimento No Tap ha così deciso di convocare un'assemblea, e poco prima della mezzanotte i manifestanti hanno deciso di spostarsi al centro di Melendugno, per evitare di rimanere "incastrati" tra i cordoni delle forze dell'ordine all'entrata del cantiere. Queste ultime si erano infatti radunate in serata.

Poco prima delle 2 sono iniziati i contatti tra i manifestanti e gli agenti di polizia in assetto antisommossa. Non risultano ad ora feriti, ma la tensione è rimasta alta per buona parte della notte.

Tap, acronimo di Trans-Adriatic Pipeline (Gasdotto transadriatico), è un progetto transnazionale volto alla costruzione di un tracciato del gas che dal Mar Caspio arrivi in Europa, attraverso la Grecia, l'Albania e la Puglia. La società (internazionale) è di proprietà al 20% dell'italiana Snam.

L'infrastruttura, inserita all'interno del più ampio disegno di entrata del gas in Europa attraverso il cosiddetto "corridoio sud", è contestato da tempo nel Salento pugliese, non solo a causa degli espropri dei terreni e dell'espianto di ulivi anche secolari, ma anche perché considerata un'opera a servizio delle grandi multinazionali e dell'utenza del nord Europa, e dannosa per lo sviluppo economico e le comunità della zona.

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