La Snam non si ferma. Sono iniziati, in località Case Pente (Sulmona), i carotaggi preparatori alla realizzazione della centrale di compressione del gas, la struttura a supporto del metanodotto che, da progetto, dovrebbe attraversare per 700 km la dorsale appenninica da Brindisi a Minerbio, percorrendo l'Abruzzo in zona altamente sismica oltre che di forte interesse naturalistico e paesaggistico.
Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica Il Germe, la società leader del trasporto del gas in Italia, che sulla centrale ha ottenuto l'ok definitvo dal Governo, ha inviato una lettera al Comune di Sulmona comunicando l'inizio del lavori. Dal canto suo l'ente, che con la Regione ha avviato un'azione legale contro la delibera del Consiglio dei Ministri del 22 Dicembre scorso, richiedendo anche la sospensiva del decreto di autorizzazione alla costruzione dell’infrastruttura, ha difffidato l'azienda dal procedere proprio alla luce del ricorso pendente.
Lo scorso 21 aprile diecimila persone sono scese in piazza a Sulmona contro i piani della Snam. Al loro fianco c'erano anche i sindaci del territorio, esponenti della Giunta regionale, parlamentari, sindacalisti, persino la Diocesi che ha accolto i manifestanti in Piazza Garibaldi coi rintocchi delle campane. Proprio in quell'occasione, il vice presidente della giunta regionale Giovanni Lolli, che insieme al sottosegretario Mario Mazzocca ha partecipato all'iniziativa di piazza indetta dai comitati, ha illustrato la strategia della Regione che intende bloccare il progetto della centrale stoppando quello del metanodotto con un ricorso basato sulla normativa sugli usi civici. Gran parte del tracciato abruzzese infatti, ricadrebbe su terreni soggetti a uso civico, inalienabili secondo la legge.
La corale opposizione al progetto da parte di cittadini e istituzioni non ha fermato la Snam, che, rifiutando ogni confornto con le comunità interessate, procede per la sua strada.