Giovedì, 27 Aprile 2017 01:24

Con blitz notturno ripresi lavori nel cantiere Tap, manifestanti in presidio tutta la notte

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AGGIORNAMENTO - Le forze di polizia hanno presidiato tutta la notte l'area. La maggior parte degli agenti, in assetto antisommossa, è arrivata intorno alle 2. Sono dunque ripresi i lavori all'interno del cantiere, nonostante l'opposizione dei manifestanti accorsi. Sono stati prelevati degli ulivi, invasati e trasferiti in un'altra porzione del cantiere, la più grande. I lavori sono poi terminati poco prima dell'alba, mentre stamane al presidio è stata convocata un'assemblea pubblica.

E' iniziato intorno alla mezzanotte e aumenta minuto dopo minuto il tam tam sui social network e attraverso gli sms per la chiamata a raccolta degli attivisti e attiviste No Tap a Melendugno (Lecce), nel sud della Puglia.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, i mezzi della Tap - la società transnazionale che dovrebbe insediare il gasdotto nella provincia di Lecce - starebbero per effettuare un blitz notturno nell'area dove a marzo per più di un mese si sono verificate tensioni tra la popolazione e le forze dell'ordine.

Un post su Facebook del movimento No Tap ha chiamato a raccolta il presidio, mentre secondo quanto si apprende i mezzi della Tap sarebbero scortati dalle forze dell'ordine, provenienti in gran numero (si parla di una ventina di mezzi) da nord attraverso la litoranea.

Dopo il mese "caldo" di marzo e una sentenza del Tar - ribaltata il 20 aprile a favore dell'azienda - nei giorni scorsi a Lecce il sindaco di Melendugno Marco Potì e il country manager dell'azienda Michele Mario Elia avevano firmato un accordo che prevedeva lo stop dei lavori fino al prossimo ottobre, al termine della stagione turistica alle porte. Ieri, tuttavia, l'azienda non si è presentata al tavolo della "Commissione per gli ulivi monumentali", dove erano seduti il Comune ed altri enti.

Tap, acronimo di Trans-Adriatic Pipeline (Gasdotto transadriatico), è un progetto transnazionale volto alla costruzione di un tracciato del gas che dal Mar Caspio arrivi in Europa, attraverso la Grecia, l'Albania e la Puglia. La società (internazionale) è di proprietà al 20% dell'italiana Snam. L'infrastruttura, inserita all'interno del più ampio disegno di entrata del gas in Europa attraverso il cosiddetto "corridoio sud", è contestato da tempo nel Salento pugliese.

Due giorni fa, in occasione di una manifestazione organizzata nel centro storico dell'Aquila [leggi], sono stati invitati alcuni esponenti del movimento No Tap, in un incontro pubblico che ha legato la vertenza alla vicenda del metanodotto Snam, che dovrebbe attraversare esattamente tutti gli epicentri dei terremoti degli ultimi otto anni in Centro Italia [leggi l'approfondimento].

Ultima modifica il Giovedì, 27 Aprile 2017 10:57

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