Mercoledì, 31 Maggio 2017 20:51

Officina L'Aquila, seconda giornata tra "smart city" e ricostruzione pubblica

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Terza giornata di "Officina L'Aquila – incontri internazionali" ricca di interventi e spunti di riflessione nei due convegni che sono entrati nel vivo della manifestazione promossa e organizzata da ANCE Abruzzo, insieme ad ANCE L'Aquila, ANCE Chieti, ANCE Pescara, ANCE Teramo e Carsa srl, che vuole contribuire alla buona pratica della ricostruzione aquilana attivando un dibattito con esperti italiani in tema di edilizia, restauro, riqualificazione urbana, adeguamento energetico, sicurezza sismica, comunicazione nell'emergenza e turismo.

Primo confronto sul presente ambizioso a cui L'Aquila si sta preparando è stato quello dal tema "L'Aquila, smart historical city", il percorso smart che la città, distrutta dal terremoto, ha avviato in questa sua seconda fase della ricostruzione. Ma cosa significa essere una città smart e come coglierne tutte le opportunità? Innanzitutto le istituzioni e i vari settori della società – dal mondo accademico a quello scientifico, sino a quello imprenditoriale – devono comunicare e lavorare in sinergia, non procedere a compartimenti stagni.

A lanciare una provocazione sul ruolo dell'informatica è stato Angelo Luongo, direttore del dipartimento di Ingegneria civile dell'università dell'Aquila. "Dobbiamo stare attenti alle tentazioni del modernismo informatico, in quanto si è rovesciato il rapporto tra uomo e macchina. Quando non utilizzata in modo consapevole, l'informatica più che una necessità diventa una tentazione. L'adeguamento deve avvenire – ha spiegato - tenendo conto del ruolo di ausilio tecnologico dell'informatica all'ingegneria. L'informatica pervasiva rischia di soffocare dei saperi antichi, come ad esempio l'Ingegneria strutturista, che è insieme scienza e arte. Noi abbiamo avuto un terremoto, dobbiamo rimettere al centro dell'attenzione la sicurezza delle strutture. L'informatica dovrebbe essere al servizio dell'ingegneria, oggi rischiamo di considerare l'informatica come il fine e non come il mezzo".

Il presidente dell'Ance Chieti Gennaro Strever – che ha dato saluti iniziali insieme al presidente dell'Ordine nazionale degli ingegneri Armando Zambrano e a Roberto Falone dell'Ance Teramo - ha sottolineato che "L'Aquila è diventata nel post-sisma una fucina di diverse professionalità, forse più di qualsiasi altra città d'Abruzzo".

Il 2020 sarà un anno importante per la ricostruzione del centro storico dell'Aquila e di quelli delle 13 frazioni prioritarie, un obiettivo indicato dal direttore dell'Ufficio speciale per la Ricostruzione, Raniero Fabrizi. L'Aquila città sicura: in base hai dati che l'Ufficio speciale sta elaborando emerge che il 70-75% degli edifici privati sia vincolati sia non vincolati ristrutturati, abbia una media di sicurezza sismica di circa il 70%, superiore al limite minimo del 60% previsto dalla normativa. Il 15% di quelli demoliti e ricostruiti hanno, invece, un adeguamento sismico del 100%". Secondo i dati Usra di maggio il totale delle risorse stanziate per la ricostruzione post-sisma in Abruzzo è di 17,8 milioni di euro, mentre sono 10.854 le persone che ancora aspettano di tornare a casa (erano 55.500 all'indomani del sisma). I cantieri della ricostruzione privata conclusi fra centro e periferie dal 2009 a oggi sono 7.824 (759 quelli aperti); sono 263 quelli chiusi nella ricostruzione pubblica su un totale di 580 interventi.

In questo contesto di "pagina bianca" (nella definizione che ha dato il vicepresidente di Lfoundry, Sergio Galbiati, alla città ricostruita) si devono inserire le basi di una smart city e di uno sviluppo economico nuovo. L'avvio proprio all'Aquila (insieme ad altre quattro città in Italia) della sperimentazione 5G, la tecnologia per reti mobili di quinta generazione, è uno dei pilastri della nuova città smart, insieme alla realizzazione del tunnel intelligente dei sottoservizi. Una nuova fase da "interpretare affinché il percorso iniziato proceda al meglio, costruendo una società culturalmente consapevole", ha sollecitato l'assessore alla Smart city Stefano Palumbo.

Galbiati – da 28 anni nella grande multinazionale della microelettronica di base ad Avezzano, Lfoundry-Smic, fornitrice anche della cinese Zte impegnata a investire all'Aquila – si è detto "sicuro che la ricostruzione post terremoto dell'Aquila si concluderà con successo. L'aria che si respira ora è di una ricostruzione effettiva. Ha le intelligenze diffuse per capire cosa vuol dire essere smart. Se recupera la capacità di far pensare la gente insieme con una visione di che tipo di comunità costruire, riuscirà anche a fare intersecare tutte le scienze e le tecnologie che posso attirare talenti. Il successo di questa nuova città starà nell'essere capace di diventare attrattiva per coloro che possono fare la differenza. E' un discorso di investimento sulle intelligenze: il vero ingrediente per lo sviluppo è il capitale umano di cui si costituirà la comunità futura, che non è soltanto quella degli aquilani". Galbiati ha ricordato il complesso percorso che Lfoundry-Smic, prima Micron, ha affrontato negli anni per superare varie fasi di crisi economica: "Non siamo più azienda in crisi. Il 70% dei chip sensori d'immagine nelle automobili in giro per il mondo è fabbricato ad Avezzano. Se un sisma distruggesse Avezzano si fermerebbe l'industria automobilistica mondiale. Se c'è un posto in cui si possa fare sviluppo e che coniuga tutti gli ingredienti necessari, è L'Aquila".

Fondamentale è il ruolo dell'università nella rinascita della città. Gli studenti devono essere parte attiva della ricostruzione, a ricordarlo è stata la rettrice Paola Inverardi. "Stiamo dando un contributo importante di progettazione dal punto di vista delle infrastrutture di tipo digitale. Un contributo non solo di tipo scientifico e tecnologico; stano partendo in questi giorni i primi 11 cantieri che ospiteranno i primi studenti con stage di lavoro, figure richieste dalla imprese, nell'ambito si una convenzione stipulata con l'Ance. Abbiamo poi una serie di altri bandi aperti di progettazione della città rivolti agli studenti".

Sulla polemica riguardante la ricostruzione pubblica lenta è intervenuto il responsabile del Provveditorato interregionale per il Lazio, l'Abruzzo e la Sardegna, Gennaro Di Maio, che ha parlato di "eccessiva durata delle procedure che spesso sfuggono al controllo anche di chi ha la responsabilità primaria di trovare la strada più veloce, penso ad esempio alla Scuola De Amicis. Si crea spesso un collo di bottiglia per cui alle normali difficoltà che caratterizzano gli appalti pubblici, si sovrappongono altre difficoltà". Che incidono anche sulla salute del tessuto imprenditoriale, in quanto, ha spiegato Di Maio, la crisi dell'edilizia all'Aquila è sentito perché le imprese soccombono di fronte alle lunghezze dei tempi, perdono i requisiti e non possono più fare i lavori.

Il presidente dell'Ordine degli ingegneri Armando Zambrano ha ricordato l'esistenza di una norma nella legge sul sisma del Centro Italia, che regolamenta e limita il numero degli incarichi di ricostruzione che gli ingegneri possono assumere. "L'Aquila, città sicura" il titolo del convegno che si è tenuto nel pomeriggio. Nei saluti il presidente della Cassa edile di Chieti, Angelo De Cesare ha sottolineato che "la burocrazia impedisce ai cantieri di decollare, ma la ricostruzione va avanti e imprese abruzzesi fanno opere grandi". Elio Masciovecchio, presidente degli ingegneri dell'Aquila ha individuato negli uffici del Comune dell'Aquila che rilasciano i permessi a costruire, Urbanistica ed Edilizia, la causa dei ritardi. Stefano Pampanin, docente all'Università "La Sapienza" di Roma a lungo alla University of Canterbury, ha spiegato come in Nuova Zelanda, dove il terremoto ha distrutto la città di Christchurch, si siano messi in campo una serie di meccanismi di incentivi finanziari che responsabilizzano sia il privato che il pubblico, uno schema ibrido che mette insieme uno schema assicurativo per cui i privati devono avere un'assicurazione sulle loro case, necessaria per avere mutui e agevolazioni nel caso di danni ad esempio dovuti ai terremoti, condizione necessaria per poter usufruire anche dell'incentivo pubblico.

"Un documento operativo", così il presidente dell'Associazione nazionale italiana di ingegneria sismica, Franco Braga, ha descritto le "Linee guida per la classificazione del rischio sismico degli edifici", licenziate lo scorso 28 febbraio dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Il gruppo di lavoro coordinato da Pietro Baratono, attuale Provveditore interregionale alle Opere pubbliche per la Lombardia e l'Emilia Romagna, è formato dai massimi esperti in materia provenienti dal mondo accademico e dall'amministrazione pubblica, come i professori Franco Braga, Gian Michele Calvi, Mauro Dolce e Gaetano Manfredi e rappresentanti del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, Giuseppe Ianniello ed Emanuele Renzi. "Documento molto sintetico che ha dormito due anni nei cassetti del ministero, dopo i terremoti del 2016 è diventato di attualità nuovamente e si è decio di emettere la linea guida sulla classificazione del rischio. Si è scelta la linea della semplificazione a ogni costo, che io non condivido, comunque si è prodotto qualcosa di utile ma perfettibile. Contiene già l'ipotesi di perfezionamento: la commissione dovrà suggerire aggiustamenti che si potrano fare in tempi brevi". Sorprendente la differenza di comportamento degli edifici a Norcia e ad Amatrice con il sisma del 24 agosto 2016, con Amatrice rasa praticamente al suolo, di cui ha parlato Massimo Mariani del Consiglio europeo degli ingegneri civili.

Anche in questa edizione di Officina L'Aquila è stato presentato dal consorzio Isea il Premio nazionale di restauro e rigenerazione urbana con il coordinatore Fabio Armillotta. Con questa iniziativa l'Isea continua il suo impegno per promuovere e valorizzare la qualità dell'edilizia e degli interventi sul patrimonio architettonico esistente. Il premio nasce con l'obiettivo di premiare le realizzazioni più significativedi recupero, restauro e ricostruzione post-sisma 2009.

A margine del seconda giornata il progettista Valentino Perilli ha illustrato una delle buone pratiche della ricostruzione, il caso esemplare di recupero e restauro conservativo di Palazzo Carli Porcinari a cura dell'impresa Mancini.

Domani terza e ultima giornata di "Officina L'Aquila", con "Officina next. Territorio, restauro e turismi" dalle 9:30 alle 13:30 all'Auditorium del Parco del Castello.

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