Bocca cucita sulle vicende politiche che hanno interessato la città - "il ruolo istituzionale non mi consente di esprimermi" - il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, ha partecipato, nel pomeriggio, al dibattito sulla creatività come bene comune, nell'ambito del Festival della Partecipazione, "una iniziativa - ha dichiarato a NewsTown - di straordinario valore, piena di contenuti, e che evoca un desiderio di rinascita, ricostruzione, di futuro".
Accanto a lui, il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti e l'attore Marco D'Amore.
La storia dell'umanità è segnata dall'ingegno dell'uomo, la cultura - in tutte le sue forme - plasma l'identità di un popolo e lega tradizione e futuro. Ma la creatività ha anche un grande signficato economico e sociale; condividerne l'importanza significa tutelare la civiltà, riconoscere il valore del lavoro, accogliere le differenze, investire sulla consapevolezza delle nuove generazioni, difendere il bene comune.
"Si è parlato soprattutto della lesione dei diritti connessi alle attività creative", ha spiegato Legnini; "mi riferisco, in particolare, al diritto d'autore e al fenomeno della pirateria informativa, degli illeciti sul web, che comportano una grave lesione dei diritti dei creativi. Si badi bene: non si tratta soltanto di un danno ai titolari di quei diritti, ma all'industria culturale, al sistema più in generale, poiché se si scoraggiano gli autori, i produttori di film, musica, letteratura, non tutelandone la creatività, è l'intero sistema culturale che rischia di impoverirsi. Ecco perché la lotta contro la violazione dei diritti d'autore, contro ogni illecito riguardante i temi di cui stiamo discutendo, è una priorità".
Con Legnini però, già sottosegretario all'economia del governo Renzi con delega al cratere, non si poteva che parlare anche dello stato della ricostruzione dell'Aquila; nei giorni scorsi, il capo della struttura tecnica di Missione, Giampiero Marchesi, ha spiegato che la ricostruzione privata sarà ultimata nel 2023 (con le frazioni): nel 2024, con un altro centinaio di milioni, potrà essere conclusa anche quella del patrimonio artistico e culturale. "Significa che le scelte che abbiamo messo in campo nel 2013 e nel 2014 erano giuste e stanno dando risposte importanti, sotto il profilo degli strumenti utili a portare avanti in modo efficiente la ricostruzione e dei finanziamenti garantiti: allora, riuscimmo a fornire un quadro stabile che sta permettendo l'apertura continua di cantieri e la prosecuzione di quelli in essere. Ora, dire che i processi termineranno nel 2023 o in altra data ha poco senso: l'obiettivo è ricostruire con costanza, continuità ed efficacia, nel rispetto della legge e osservando una strategia per restituire alla collettività questa splendida città".
In questo senso, si è parlato di 'Modello L'Aquila', nel bene e nel male, e soprattutto nel confronto con quanto sta accadendo nei territori del centro Italia colpiti dai terremoti a cavallo tra la fine del 2016 e il gennaio del 2017; non si è ancora riusciti, però, a delineare una legge quadro, un sistema di norme che, sebbene flessibili, possano dare risposte immediate alle calamità che colpiscono, con una certa frequenza, il nostro Paese. "Non ci si è riusciti perché ogni calamità naturale è diversa da quella che l'ha preceduta, e - molto spesso - il Governo e il Parlamento che debbono provvedere a dare risposte sono diversi rispetto a quelli che hanno affrontato eventi simili in precedenza. Vi è, oppure no, l'esigenza di un quadro di norme, di principi, di strumenti applicabili in ogni caso? Sì. A mio parere, la legislazione prodotta per L'Aquila e quella prodotta per i terremoti più recenti tendono verso la definizione di un quadro di sistema: sono legislazioni molto avanzate, il tema è capire se l'attuazione è efficace, efficiente e tempestiva. Quando si dice modello, va sperimentato sul campo e spero che l'esperienza aquilana, e quella delle altre regioni, possa aiutare il Paese ad individuare un riferimento stabile e condiviso per future calamità naturali".