Lunedì, 21 Agosto 2017 01:55

Delegazione giapponese a L’Aquila per studiare ricostruzione e restauri del patrimonio culturale

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Dal Giappone a L’Aquila per osservare da vicino le tecniche di ricostruzione del post terremoto.

Una delegazione, composta da accademici ed esperti in rappresentanza delle Università di Tokyo Kaseigakuin, Kougakuin e Yamagata, un funzionario della sezione giapponese dell’Iccrom, il Centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali, è stata ricevuta nei giorni scorsi dall’architetto Antonio Di Stefano della Soprintendenza archeologica, belle arti arti e paesaggio dell’Aquila e del cratere, diretta da Alessandra Vittorini.

"Abbiamo parlato dei terremoti del 2009 e del 1703, ho illustrato loro il grosso quantitativo di opere d’arte presente in città e la messa in sicurezza del patrimonio storico artistico, grazie soprattutto all’aiuto dei vigili del fuoco", ha spiegato Di Stefano.

Particolare interesse hanno destato il castello cinquecentesco e il suo sistema di messa in sicurezza. "Sono stati meravigliati del grosso quantitativo di edifici sottoposti a tutela", ha aggiunto l'architetto, che ha accompagnato anche gli ospiti durante un giro per il centro storico. "Siamo stati a palazzo Lucentini Bonanni, a palazzo Cappa, anche all’interno, abbiamo visionato foto dell’immediato post-sisma, dove si legge bene il danno e si mettono in evidenza le criticità degli edifici. Abbiamo discusso di tecniche di miglioramento sismico, quelle del 1703 e quelle attuali. Concettualmente alcune sono molto simili, come l’incatenamento delle murature. Ho mostrato loro uno dei pochissimi interventi di isolamento sismico su edifici monumentali, a palazzo Cricchi".

Quello con la delegazione governativa giapponese è solo l’ultimo tra i tanti momenti di approfondimento che hanno visto la presenza della Soprintendenza, che ha presentato i propri lavori anche a Parigi e Istanbul. "Le difficoltà tecniche e gestionali affrontate e risolte fino ad oggi hanno fatto crescere una competenza e una consapevolezza notevole in tutti gli architetti, gli storici dell’arte, gli archeologi, e nel personale tecnico e amministrativo, che non può essere dispersa e che riteniamo assolutamente necessario diffondere e condividere - ha concluso la soprintendente Vittorini - soprattutto ora che il Paese si misura nuovamente con i recenti e gravissimi eventi sismici del centro Italia. Il prossimo appuntamento sarà un grande convegno a fine ottobre a Cambridge, sul sisma nelle Marche".

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