Mercoledì, 30 Ottobre 2013 17:43

Piano sociale di non autosufficienza, Di Giovambattista: "Il Comune ha fatto la sua parte"

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La giunta comunale, su proposta dell’assessora Emanuela Di Giovambattista, ha dato oggi il via libera al Piano Sociale per la non Autosufficienza 2013, destinato ad anziani non autosufficienti e persone con gravi disabilità. Complessivamente, il Piano ha una portata di 394mila euro, di cui circa 287mila euro sono fondi stanziati dalla Regione Abruzzo e circa 106mila euro sono le risorse del Comune dell’Aquila.

Fondi di cui “il Comune si è fatto carico - come sottolinea l’assessora alle Politiche Sociali - nonostante l’esiguità delle risorse comunali e pur non essendo obbligato al cofinanziamento”. Oltre ai servizi sociali tradizionalmente previsti, come gli assegni di cura, il trasporto sociale e il telesoccorso, il Piano prevede quest’anno anche i servizi per le persone affette da SLA e da gravi disabilità, a cui sono riservate circa il 30% delle risorse regionali.

Il Piano, inoltre, prevede anche il potenziamento e il miglioramento dei servizi dei Centri diurni per disabili, gestiti dalle associazioni per disabili presenti sul territorio. “I progetti tesi al miglioramento dell’integrazione sociale dei disabili rappresentano una delle novità del Piano, che siamo riusciti a finanziare destinando una specifica quota. Nel 2012, spiega l'assessora, abbiamo dovuto ingaggiare una lunga battaglia, insieme agli ambiti sociali, per sollecitare la Regione a finanziare adeguatamente il Piano. Se questo ha visto la luce solo oggi è per via di una serie di ritardi, in parte imputabili al governo nazionale, che ha nicchiato nello stanziamento dei fondi, in parte alla Regione Abruzzo, che ha procrastinato ulteriormente i tempi, regolamentando la materia solo di recente. Il Comune dell’Aquila ha fatto la sua parte, non solo stanziando una quota rilevante di risorse. Grazie ai risparmi degli anni precedenti, riusciamo a pagare quest’anno anche gli assegni di cura del 2012”.

Inoltre, su proposta dell'assessore al patrimonio Alfredo Moroni, sono stati ripristinati cinque centri anziani, attivi sul territorio fino al 6 aprile 2009. “In particolare – spiega Moroni - abbiamo assegnato i locali che, fino a poco tempo fa, hanno ospitato la sede provvisoria del Comando di Polizia Municipale in viale Alcide De Gasperi, al Torrione, ai centri sociali anziani 'San Basilio' e 'La Rotonda' e parte dell’edificio che ospitava la scuola elementare della frazione di Monticchio al centro anziani 'Gianna Carosone'. I centri anziani di Tempera e di Pianola hanno avuto in assegnazione, rispettivamente, una struttura in bioedilizia in località Sant’Angelo, nella frazione, e i locali della ex scuola elementare”.

“E' stata finalmente data una prima risposta, infine, anche alle richieste delle associazioni socio culturali del territorio di poter avere una sede. In particolare, nei locali della ex scuola elementare di Monticchio, oltre al già ricordato centro anziani, troveranno spazio anche le associazioni 'Il Draghetto' e 'La fiaccola'. L’associazione nazionale Alpini gruppo 'Michele Iacobucci' andrà nel container sito in via del Castelvecchio, a Pettino, attualmente sede dell’associazione Capeggiatori che, tra breve, si trasferirà invece, sempre sulla base della delibera, nell’ex gabella daziaria posta a ridosso di Porta Napoli. I locali della scuola elementare della frazione di San Marco di Preturo ospiteranno, oltre all’Amministrazione separata, anche l’associazione calcistica 'Atletico Preturo', mentre in quello che era l’ambulatorio di Casaline di Preturo troverà la propria sede l’associazione culturale 'I pizzi'. Sempre a Casaline, peraltro, con un’ulteriore delibera di giunta approvata oggi, l’edificio che ospitava la scuola elementare verrà ristrutturato a cura dell’Amministrazione separata di Forcella, che vi stabilirà la propria sede. Nella ex scuola elementare di Foce di Sassa troverà spazio, infine, l’associazione L’Ara”.

“Si tratta di una prima assegnazione – ha concluso Moroni – rispetto alle numerosissime richieste che abbiamo ricevuto e che andremo a esaurire con atti successivi. Lo scopo è quello di restituire spazi di aggregazione e sedi alle associazioni radicate nel territorio, rispondendo a un’esigenza di socialità nata a seguito del sisma e della perdita di spazi dedicati”.

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