Tutto rinviato a data da destinarsi. E' stata rimandata sine die la sentenza con cui il Tar dell'Aquila avrebbe dovuto decidere se accogliere o respingere il ricorso presentato dalla onlus “I figli della terra” contro la realizzazione della centrale a biomasse della Futuris Spa nel nucleo industriale di Monticchio-Bazzano.
Il rinvio è stato un atto obbligato poiché gli avvocati dell'azienda, nei giorni scorsi, avevano depositato, presso il tribunale amministrativo, nuovo materiale documentale contenente, di fatto, delle varianti al progetto originario. Materiale che gli avvocati dei ricorrenti hanno voluto acquisire e che ora verrà esaminato e valutato nel dettaglio.
Pur essendo stato inoltrato da una singola associazione, il ricorso aveva raccolto l'adesione e sollevato la mobilitazione di decine di altri comitati e di centinaia di cittadini.
Contro la centrale si sono espressi, in questi mesi, anche molti politici locali, appartenenti a entrambi gli schieramenti. Piuttosto ambigua, invece, è stata, in tutto questo tempo, la condotta della giunta comunale.
Soddisfazione per il rinvio sine die della sentenza è stata espressa dal coordinamento 'No Biomasse' che ha parlato di "prima, grande vittoria della cittadinanza: "Sia al TAR che in Consiglio Provinciale sono state rinviate le decisioni. In Particolare, mentre al Consiglio provinciale è venuto a mancare il numero legale con 5 esponenti dell’opposizione e soli 3 della maggioranza, in tribunale la sentenza è stata rinviata per i motivi aggiunti presentati dal nostro avvocato Camerini".
"In Consiglio Provinciale - si legge in una nota - hanno sicuramente influito i contatti della sera precedente degli “in-prenditori” della Futuris con il Presidente e alcuni altri consiglieri. Al TAR, invece, le forti obiezioni tecnico-procedurali esplicitate in 22 pagine di motivi aggiunti hanno determinato il rinvio a 'data da destinarsi' della nuova udienza con conseguente sentenza, vanificando così le auspicate aspettative supponenti della società".
Soddisfazione condivisa dai consiglieri provinciali del Pd, Pierpaolo Pietrucci e Fabrizio D'Alessandro: "Come la gran parte dei cittadini, delle proloco e dei comitati, schierati contro la realizzazione della centrale a biomasse di Paganica, esprimiamo profonda soddisfazione per la decisione del TAR, di rinviare a data da destinarsi la discussione del ricorso nel merito; decisione presa alla luce della nuova documentazione corredata in 22 pagine presentata dal pool di avvocati dei Comitati e che getta ulteriori ombre e fa emergere tutte le criticità, sulla realizzazione di quella che sarebbe una delle centrali più grandi d’Italia", si legge in una nota. "Finalmente gli sforzi prodotti in questi mesi, unitamente alle denunce e alle segnalazioni presentate in diversi momenti, alle autorità competenti, cominciano a dare i frutti sperati".
Gli esponenti democrat sottolineano come i comitati e la giustizia amministrativa abbiano dimostrato di arrivare prima di gran parte della politica spesso dormiente o distratta, "al punto che oggi un Consiglio Provinciale straordinario - convocato per discutere sulla mozione presentata da noi due unitamente al collega Paolo Federico il 29 agosto scorso e sulla quale era stato richiesto un ridicolo rinvio per approfondimenti - non si è tenuto per mancanza del numero legale: della maggioranza si sono presentati esclusivamente 3 consiglieri su 15. Non era mai successo, prima d'ora, in questo corso amministrativo, che il Consiglio non si svolgesse per mancanza del numero legale. Questo fatto segna la pagina più brutta di questa consiliatura".
L'assise, in effetti, avrebbe dovuto votare la mozione di contrarietà presentata proprio dai consiglieri Pietrucci - D'Alessandro - Federico col supporto dell'assessore Guido Quintino Liris.
Studio su effetti nocivi della centrale, Univaq corregge il tiro
Nel frattempo un nuovo articolo a firma degli stessi autori dello studio condotto dall'università dell'Aquila sulla ricaduta degli inquinanti della centrale di Bazzano corregge il tiro sulle conslusioni del dossier.
I ricercatori affermano sostanzialmente che lo studio apparso sulla rivista internazionale Atmospheric Environment non può essere utilizzato direttamente nei processi decisionali. Nel corrigendum viene chiarito anche qualche errore di conteggio per cui la situazione apparirebbe meno grave di quella precedentemente segnalata.
Soprattutto viene ribadito che uno studio del genere serve a indicare l'opportuna localizzazione di un'eventuale centralina di monitoraggio. Solo i rilievi di questa centralina potranno evidenziare, nel caso, superamenti dei limiti della qualità dell'aria.
Per leggere il corrigendum del Cetemps (scritto in inglese) cliccare qui e qui