Rischiano di subire (di nuovo) un brusco stop i lavori per la posa dei sottoservizi su Corso Vittorio Emanuele.
Il tratto interessato è quello che va dai Quattro Cantoni a Piazza Duomo, l’ultima porzione - insieme al segmento Piazza Regina Margherita-Fontana Luminosa – della principale strada del centro storico a non essere ancora stata completata.
Il cantiere sarebbe dovuto partire proprio in questi giorni ma si stanno accumulando ritardi dovuti a un’impasse venutasi a creare tra Comune e Asse centrale Scarl (l'Ati che sta eseguendo i lavori) a proposito della predisposizione della segnaletica provvisoria, orizzontale e verticale, e delle altre misure di sicurezza necessarie alla gestione del passaggio di mezzi e pedoni.
In sostanza, l’ex dirigente dei vigili urbani, Ernesto Grippo, a inizio mese ha emesso un’ordinanza che attribuisce ad Asse centrale la responsabilità di occuparsi di tutto ciò che attiene le modifiche alla viabilità, dall’apposizione della segnaletica orizzontale e verticale provvisoria (semafori, strisce gialle ecc.) alla dislocazione, in loco, di ausiliari del traffico.
Considerando la lunghezza del tratto di corso interessato e la sua importanza per la viabilità interna al centro storico, si tratta misure importanti e particolarmente costose. Proprio per questo, la Scarl ha obiettato che non spetta a lei garantirle - così come starebbe scritto anche sul contratto stipulato al momento dell’affidamento dei lavori – ma al Comune.
Ne è scaturito un rimpallo di responsabilità che, per il momento, ha generato solo un piccolo slittamento rispetto alla tabella di marcia prevista dal cronoprogramma ma che alla lunga potrebbe provocare anche ritardi più pesanti, destinati a procrastinare la riconsegna di quel tratto di corso, prevista per la fine dell’anno, e a generare disagi per cittadini, residenti, attività commerciali e per le ditte impegnate nella ricostruzione.
Finora, stando a quanto appreso, è stata Asse centrale, sempre in seguito a ordinanze emesse dalla polizia municipale, a occuparsi delle questioni inerenti le modifiche alla viabilità (chiusura delle strade, deviazioni del traffico ecc.), pur non essendo tenuta, per contratto, a farlo.
Questa volta, però, si tratterebbe di un intervento più gravoso, anche e soprattutto in termini economici. Di qui il rifiuto opposto dalla società.
“Stiamo mediando per trovare una soluzione” dice a NewsTown il presidente della Gsa Fabrizio Ajraldi, che non nasconde le difficoltà “Si tratta di rompere una prassi che si è andata consolidando in questi due anni. Ma confidiamo di risolvere il problema in breve tempo, non ci saranno ulteriori ritardi, a costo di lavorare di notte. Tuttavia noi, come Gsa, cioè come stazione appaltante, pensiamo che, al di là del caso specifico, vada siglato un protocollo d’intesa tra le parti, anche e soprattutto in prospettiva futura”.