Giovedì, 19 Ottobre 2017 14:44

Intecs, i lavoratori di Pisa esprimono disapprovazione per la diffusione di stralci dell'incontro con Casucci. Neanche una parola per i colleghi dell'Aquila

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"In relazione a quanto avvenuto nel corso dell'incontro con l'amministratore delegato Marco Casucci il 29 settembre presso la sede di Pisa, e in particolare in riferimento alla registrazione audio e alla successiva divulgazione a mezzo stampa di alcune frasi estrapolate dalla conversazione senza il consenso dei partecipanti, i dipendenti della sede di Pisa esprimono la propria disapprovazione verso questo genere di comportamenti scorretti e lesivi verso tutti i lavoratori Intecs". 

Si legge in una nota stringatissima inviata dai dipendenti e dalle Rsu della sede Intecs di Pisa, a seguito della pubblicazione dell'articolo su news-town che ha svelato [qui l'articolo] alcuni passaggi dell'intervento che Casucci [qui l'intervista all'amministratore] aveva tenuto in Toscana innanzi ai lavoratori del laboratorio parlando della decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo dei 68 lavoratori impiegati nel sito dell'Aquila. 

Come avevamo spiegato, è proprio da Pisa che il documento audio - riportato fedelmente, non si può parlare in alcun modo di 'frasi estrapolate' - è arrivato alla mail di redazione. 

I lavoratori del sito toscano auspicano, dunque, "che questo sia un evento isolato e che non pregiudichi il percorso di dialogo e di fiducia tra lavoratori ed Azienda intrapreso nel corso degli anni"; il comunicato stampa, si chiude così. Neanche un accenno alla decisione della Intecs di chiudere lo stabilimento aquilano, neanche una parola di pur formale solidarietà a 68 colleghi che, in un altro territorio, stanno per ritrovarsi senza un posto di lavoro. E' vero, i tempi sono cambiati: fino a qualche anno fa, la classe operaia si mostrava compatta nel rivendicare diritti e denunciare soprusi, in azienda come altrove; ora, non si bada più neppure al destino di colleghi impiegati nella stessa azienda. Certo è che un riferimento alla situazione dei lavoratori aquilani non avrebbe guastato. 

A meno di non dover pensare che i dipendenti e le Rsu di Pisa abbiano davvero accolto l'invito dell'amministratore delegato Casucci che, a margine della riunione del 29 settembre scorso, aveva inviatato i lavoratori a non mostrare solidarietà ai colleghi aquilani: "Vi do un consiglio, anche se non vorrei venisse vista come attività antisindacale, per cui non lo voglio dire; è chiaro che loro (i lavoratori aquilani, ndr) cercheranno solidarietà, è giusto che sia così, ma vi ho spiegato come si è arrivati a questo punto: non vorrei che 'questa cosa' diventasse un bordello da tutte le parti. Le cose stanno andando meglio, certo non posso dirlo a loro".

La replica dei "lavoratori licenziati dell'Aquila"

Molta amarezza tra i lavoratori Intecs della sede dell'Aquila per la lettera "di Fantozziana memoria" inviata da dipendenti e RSU della sede di Pisa ai vertici aziendali. "E pensare che né una parola né una riga sono state spese da nessuno degli altri siti sulla drammatica vicenda dei loro colleghi abruzzesi da quando è stata avviata la procedura di chiusura della sede aquilana, una delle più grandi tra quelle della Intecs", hanno sottolineato le RSU dell'Aquila.

"L'imbarazzante lettera di oggi, indirizzata al Presidente Massimo Micangeli e all'Amministratore Delegato e Direttore Generale Marco Casucci di Intecs e da noi ricevuta per conoscenza, mera reprimenda verso chi ha prima registrato e poi divulgato i contenuti di un incontro tra lo stesso Casucci e tutti i dipendenti di Pisa, in nessun modo accenna alla vicenda della sede dell'Aquila; piuttosto i dipendenti e le RSU di Pisa rinnovano fiducia all'azienda, quell'azienda che nel momento stesso in cui questa lettera viene scritta, in Abruzzo licenzia 68 persone mentre nel resto dell'Italia comunica la ripresa".

Sprezzante del rischio di configurare un comportamento antisindacale, "bisogna riconoscere che l'azienda ha saputo ben rassicurare i colleghi di Pisa, e le sue raccomandazioni a contenere le manifestazioni di solidarietà hanno decisamente dato i frutti attesi. Siamo davvero alla lotta tra poveri! Meglio farebbero i nostri colleghi a guardare la luna invece che fermare lo sguardo al dito che la indica".

Ultima modifica il Giovedì, 19 Ottobre 2017 23:49

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