La Cgil e la Fp-Cgil hanno indetto per lunedì 23 ottobre alle 9:30 un’assemblea pubblica, alla presenza del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi, della senatrice Stefania Pezzopane, dei titolari degli Uffici Speciali, del coordinatore della Struttura Tecnica di Missione, della Regione Abruzzo e del coordinatore dei sindaci dei comuni del Cratere sismico del 2009.
L'incontro è finalizzato a riaffermare la necessità di un intervento normativo risolutivo delle diverse problematiche del personale della ricostruzione da inserire nella prossima legge di stabilità. "Cgil e Fp-Cgil sono impegnate ormai da anni nella ricerca di soluzioni normative necessarie a dare certezza alle lavoratrici e ai lavoratori legati alla ricostruzione edilizia, sociale ed economica", scrivono in una nota Umberto Trasatti, segretario provinciale Cgil, e Francesco Marrelli, Fp Cgil.
Come noto, la legge Barca - al fine di fronteggiare le esigenze connesse alla ricostruzione nei comuni colpiti dal sisma - ha autorizzato il Comune dell’Aquila, i comuni del cratere e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ad assumere a tempo indeterminato 300 lavoratori, di cui 128 al Comune dell’Aquila e 72 ai comuni del cratere. "La stessa legge ha introdotto un irragionevole e incomprensibile termine del 2021 (data “presunta” di fine ricostruzione) entro il quale 'il personale eventualmente in sovrannumero sarà assorbito secondo le ordinarie procedure vigenti'". Ai lavoratori assunti con concorso RIPAM, al fine di comprendere compiutamente la platea dei lavoratori interessati ai provvedimenti in discussione, si aggiungono altri 25 lavoratori dell’USRA, 25 lavoratori dell’USRC e 56 lavoratori del Comune dell’Aquila, tutti contrattualizzati con contratto a tempo determinato con scadenza contrattuale al 31 dicembre 2018.
"Le soluzioni apparse in queste giorni sulla stampa e che riguardano nello specifico la proroga al termine del 2021 per i lavoratori assunti con concorso RIPAM e la proroga alla scadenza dei contratti a termine rappresentano semplicemente un rinvio del problema - sottolineano Trasatti e Marrelli - privando i lavoratori di un futuro certo e di tranquillità lavorativa, la stessa tranquillità e certezza che chiedono i cittadini per il buon andamento della ricostruzione. Per tale ragione, deve essere impegno di tutti, ed in primis della politica effettuare le correzioni e integrazioni necessarie a livello normativo affinché si possano superare le tante differenziazioni generate tra il personale addetto alla filiera della ricostruzione, garantendo stabilità lavorativa e valorizzando professionalità accresciute in questi anni, rendendo le buone pratiche della ricostruzione edilizia, sociale ed economica patrimonio indiscutibile della collettività".
È urgente riaprire immediatamente il confronto con il governo, con il coinvolgimento anche del Dipartimento della Funzione Pubblica, "al fine di trovare le necessarie soluzioni di continuità lavorativa ai tanti lavoratori impegnati quotidianamente nei complessi processi ricostruttivi".
La Fp-Cgil della provincia dell’Aquila, su mandato dei lavoratori, provvederà, nei prossimi giorni, ad attivare formalmente le procedure per la dichiarazione dello stato di agitazione del personale della ricostruzione, strumento necessario per riaccendere i riflettori su tale problematica: "si impongono da subito soluzioni straordinarie e definitive".