Natale di rabbia per le popolazioni del centro Italia.
Sotto l'albero le famiglie sfollate speravano di trovare un Sae, una soluzione abitativa in emergenza; invece, la consegna attesa sta diventando una sorta di miraggio, in particolare nelle Marche, la Regione che più delle altre ha avanzato richiesta di abitazioni provvisorie.
A sfogliare i dossier della Protezione civile, ad oggi sono state consegnate 1.876 Sae, poco più del 50% degli alloggi necessari, 675 nelle Marche a fronte di una richiesta di 1.965; come non bastasse, le poche soluzioni abitative consegnate sono, in alcuni casi, incomplete e dunque inutilizzabili.
A Visso (Macerata), il 24 dicembre scorso sono state consegnate 12 abitazioni: ebbene, nessuna era abitabile. "Posso accettare che su una ci sia un problema, potrei anche capire se succedesse su due; consegnarle in quelle condizioni, però, sporche, con danni alle pareti, con perdite da lavandini, sanitari o impianti di riscaldamento non è accettabile", lo sfogo amaro del sindaco Giuliano Pazzaglini. "Oggi - il giorno di Natale, ndr - la caldaia dell'unica che avrebbe potuto essere abitata (pulita dall'assegnataria) ha avuto una perdita che la renderà inutilizzabile. Mi sento mortificato - ha aggiunto il primo cittadino - chiedo scusa agli assegnatari, mi era stato garantito che sarebbe stato tutto pronto per la consegna e mi sono fidato, anche perché avevo dovuto risolvere personalmente molti problemi. Non sarà un pensiero natalizio ma spero proprio che qualcuno paghi per questo".
Non vanno meglio le cose a Sarnano (Macerata). Era stato assicurato che alcuni Sae sarebbero stati consegnati il giorno della vigilia di Natale: la direzione dei lavori, però, ha informato che le abitazioni sarebbero state approntate per il pomeriggio di oggi, 27 dicembre. Non se ne farà nulla, invece: il sindaco Franco Ceregioli ha informato che si rifiuta di procedere con le assegnazioni.
"Il Comune non è committente delle opere di urbanizzazione e delle SAE, non ha predisposto la progettazione, non ha la direzione del lavori e non è responsabile del procedimento", ha spiegato; "in teoria, quando vengono consegnate le chiavi al Comune, tutto deve essere terminato, collaudato e funzionante". Come si evince dal video postato da Ceregioli su Facebook, non è ancora così: "i miei concittadini hanno già dovuto subire il fortissimo trauma di aver dovuto lasciare le loro abitazioni (che in alcuni casi sono crollate o sono state demolite) ed oggi meritano tutto il nostro rispetto; la loro dignità non può essere calpestata e nessuno può essere preso in giro".
"È del tutto evidente che ci sia una responsabilità diretta delle ditte che stanno operando in cantiere - ha proseguito Ceregioli - e formalizzerò la questione alla Protezione Civile Nazionale e Regionale, affinché possano effettuare le necessarie verifiche, considerato che qualcuno ha attestato che i lavori delle casette erano ultimati, circostanza che non è affatto vera".
Il sindaco di Sarnano ha denunciato che ci sono ancora "vialetti da sistemare, cumuli di terra, terrapieni da ultimare, reti da cantiere, asfaltatura rovinata, pezzi di catrame sulle aiuole; all’interno delle case provvisorie, oltre alla sporcizia, parte del mobilio e dei complementi d’arredi previsti nel capitolato non sono stati montati o sono persino assenti".
Sul piede di guerra i comitati dei territori colpiti dal sisma. "La volontà politica di rispettare dei fantasiosi cronoprogrammi (rivisti almeno 100 volte), dettati da esigenze di propaganda elettorale più che dalle reali necessità dei terremotati, si è dimostrata anche stavolta più forte della dignità che avremmo voluto riscontrare in questa classe politica senza vergogna", si legge sulla pagina 'Terremoto centro Italia'.
"Con le elezioni alle porte, l’idea geniale è stata consegnare i Sae il prima possibile, senza curarsi di come sarebbero state assegnate, in quali condizioni interne ed esterne, con quali materiali (adatti alla montagna?), con quale sicurezza (problemi impianti gas, sanitari, caldaie), arruolando personale non professionista senza concedergli alcuna tutela sanitaria e previdenziale. Non vi siete minimamente preoccupati che così facendo avreste distrutto anche l’ultima cosa che ci continua a dare la forza per andare avanti: la speranza!", l'affondo al Governo.
Dunque, la promessa: "Vi presenteremo il conto, sia esso sotto forma di esposti/denunce, di manifestazioni di protesta determinate e molto fastidiose, di voti contro alle elezioni (visto che questo è ciò che più conta per voi)". Il coordinamento ha avuto una interlocuzione col Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli: "Ci ha assicurato che domattina - stamane, ndr - la Protezione Civile sarà in forze a verificare lo stato dell’arte delle Sae da consegnare ed in costruzione. Come coordinamento saremo a Borbona, Cittareale, Preci, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Pieve Torina, Caldarola e Sarnano".
Tornando ai 'freddi' numeri, ad oggi sono stati completati i lavori in 95 aree e sono state consegnate ai sindaci 1.876 casette, di cui 687 nel Lazio (488 ad Amatrice, 199 ad Accumoli), 424 in Umbria (Cascia, Norcia e Preci), come detto 675 nelle Marche (ad Amandola, Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Gualdo, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, San Severino, San Ginesio e Visso) e 90 in Abruzzo (a Tossicia, Torricella Sicura e Rocca Santa Maria).
Secondo i dati forniti dalle quattro Regioni colpite, al 28 novembre, sono complessivamente 3.666 le Sae ordinate per i 50 comuni che ne hanno fatto richiesta. Dunque, ad un anno e mezzo dalle scosse che hanno 'avviato' lo sciame che ha devastato il centro Italia, siamo a poco più del 50% di soluzioni abitative consegnate (il 51.1%, ad essere precisi).
In particolare, la Regione Lazio ha ordinato 826 Sae per i sei Comuni più colpiti dai terremoti; la regione Umbria ha richiesto 759 soluzioni abitative di emergenza per tre Comuni: Norcia, Preci e Cascia. Regione Marche ha ordinato 1.843 soluzioni abitative di emergenza per i ventotto Comuni che ne hanno segnalato l’esigenza alle quali, il 29 novembre, ha aggiunto un ulteriore fabbisogno di 122 Sae. Attualmente sono in corso lavori in 104 aree.
E in Abruzzo, come vanno le cose? La regione ha ordinato 238 Sae da installare tra i tredici Comuni interessati. "Con le 64 casette consegnate il 21 dicembre, è salito a 90 il numero d'alloggi completati e materialmente consegnati", ha sottolineato il sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mario Mazzocca. Che ha aggiunto: "La tipologia SAE utilizzata dalla Regione Abruzzo contempla una struttura adeguata alla tipologia di carico da neve dei singoli Comuni interessati, un'idonea coibentazione e una serie di rinforzi strutturali della copertura in modo da resistere alla azione combinata sisma/carico neve".
Fra la fine dell'anno e l'inizio del 2018 si procederà alla consegna di ulteriori 45 Sae. Nello specifico: 21 in territorio di Cortino (la cerimonia di consegna è prevista per la giornata di oggi), 18 nel Comune di Capitignano, 4 a Basciano e 2 a Crognaleto.