Sabato, 06 Gennaio 2018 18:50

Fontari, ancora guai: vento 'spazza via' la copertura della stazione di monte

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Ancora guai sul Gran Sasso. 

Nei giorni scorsi, scrivevamo che la stagione sciistica era a forte rischio [qui]: persi i giorni delle festività natalizie e del Capodanno, con le stazioni montane abruzzesi che hanno fatto registrare il tutto esaurito e il Gran Sasso, invece, malinconicamente abbandonato a se stesso, spiegavamo come, in condizioni di bel tempo, mancassero ancora almeno 20 giorni lavorativi per concludere l'opera di sostituzione della funivia delle Fontari cui andavano aggiunti, poi, i tempi tecnici necessari al collaudo da parte dell'USTIF.

Insomma, già settimana scorsa era davvero difficile sperare che gli impianti potessero aprire a fine gennaio. 

A cavallo del capodanno, però, è accaduto che le intense bufere di vento che hanno spazzato il Gran Sasso abbiano strappato le coperture in plexiglass della stazione di monte, quasi completata: in particolare, sono volati via dalla stazione motrice 8 pannelli, finiti in fondo ai valloni.

Un bel guaio, che potrebbe rallentare ulteriormente la fine dei lavori. 

A quanto si è potuto apprendere, i problemi sono dovuti alle guarnizioni che sarebbero state fissate soltanto all'interno e non all'esterno della copertura; così fosse, si tratterebbe di un errore da matita blu, considerato che le Fontari prendono di fronte il vento da nord. 

Tra dieci giorni dovrebbero arrivare i materiali di ricambio, non è dato sapere se rinforzati, ma c'è chi si dice convinto che il plexiglass non sia affatto adatto come materiale, piuttosto la copertura dovrebbe essere realizzata in cemento armato per sopportare le intemperie. Per modificare il progetto, però, servirebbe una variante in corso d'opera, e solo per le autorizzazioni si perderebbero almeno due mesi. Dunque si procederà come previsto, magari rinforzando - come detto - la copertura, col rischio, però, che alla prossima bufera di vento i pannelli possano saltare di nuovo. 

Intanto, altri giorni sono andati persi e la corsa contro il tempo per aprire la stazione sciistica almeno in febbraio si è fatta ancora più complicata. 

D'altra parte, c'è chi storce il naso pure per la progettazione architettonica della stazione di monte - "un capannone industriale più che un'opera di pregio, come accade altrove" sussurrano i maligni - e altri sottolineano come una seggiovia a sei posti sia assolutamente esagerata: col vecchio impianto, le quattro seggiole si riempivano di rado, soltanto in giorni particolari: "un impianto così, sul Gran Sasso, serve soltanto ai progettisti e a chi realizza l'opera per fare più soldi".

Ultima modifica il Domenica, 07 Gennaio 2018 18:28

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