E' passato un anno dall'incidente dell'elicottero del 118 a Campo Felice che costò la vita a sei persone, tra equipaggio e imbarco: Walter Bucci, medico rianimatore, Davide De Carolis, tecnico dell’elisoccorso del Soccorso alpino, Giuseppe Serpetti, infermiere, Mario Matrella, tecnico verricellista, Gianmarco Zavoli, comandante dell'elicottero, e Ettore Palanca, il ferito soccorso.
Dodici mesi dopo la tragedia, la procura della Repubblica dell'Aquila ha iscritto nel registro degli indagati alcune persone con l'accusa di disastro aereo colposo e omicidio colposo.
A riferirlo è il quotidiano Il Messaggero.
Si tratterebbe di alcuni soggetti, il cui numero è ancora imprecisato, che si occupano a vario titolo della formazione dei piloti.
L'indagine è condotta dal pubblico ministero Simonetta Ceccarelli, che, oltre al supporto dei carabinieri, si è avvalsa anche della consulenza di due esperti, uno dei quali è il pilota di elicottero Stefano Benassi, tra i maggiori esperti internazionali in materia.
L'ipotesi della procura è che il comandante dell'elisoccorso, Giammarco Zavoli, in condizioni di scarsa visibilità come quelle che c'erano quel giorno, si affidò a una manovra d'istinto anziché seguire le istruzioni strumentali previste in casi del genere. Se non lo fece, è perché non aveva ricevuto un adeguato e specifico addestramento individuale né frequentato corsi di aggiornamento.
"Secondo gli esperti" scrive Il Messaggero "Zavoli era riuscito ad evitare un primo impatto contro il costone di Monte Cefalone ma anziché attenersi alle regole sul volo strumentale, avrebbe cominciato a compiere una serie di virate e manovre".