Del rischio anatra zoppa abbiamo scritto diffusamente; abbiamo spiegato cosa potrebbe accadere in seguito al riconteggio dei voti in 11 seggi imposto dal Tribunale Amministrativo Regionale, su ricorso firmato da Americo Di Benedetto, Maurizio Capri, Emanuela Di Giovambattista, Fabrizio D’Alessandro, Sergio Ianni, Gianni Padovani, Fabrizio Ciccarelli, Stefano Albano, Stefano Palumbo, Antonio Nardantonio, Paolo Romano e Massimo Scimia [leggi qui]. Venissero attribuiti, ad una qualunque delle nove liste che sostenevano Americo Di Benedetto, 41 voti in più – numero bassissimo se si pensa che soltanto le schede nulle sono quasi mille - la coalizione civico progressista supererebbe la soglia del 50% + 1 di voti validi e, dunque, potrebbe scattare l'effetto così detto dell'anatra zoppa, ovvero quella situazione particolare per cui un sindaco eletto - Pierluigi Biondi, in questo caso - si trova a convivere con un consiglio comunale la cui maggioranza è rappresentata da liste che avevano sostenuto un diverso candidato.
Insomma, con ogni probabilità si tornerebbe alle urne.
Avevamo sottolineato, però, come ci fossero delle anomalie piuttosto evidenti in due sezioni - la numero 41 e la numero 58, che non sono oggetto di riconteggio - che sono sfuggite agli osservatori, e non solo [leggi qui]. A sollevare il dubbio è stato Antonio Bigoni, tra i moderatori del sito 'Scenari politici', che ha spiegato alla redazione di news-town come fossero assolutamente discordanti i dati ufficiali pubblicati sul sito del Comune dell'Aquila e quelli riportati, invece, sul sito del Ministero dell'Interno e che combaciano perfettamente, tra l'altro, con i risulati provvisori che erano stati diffusi dallo stesso Comune.
Ebbene il sindaco Pierluigi Biondi, qualche giorno fa, ha presentato una istanza al Tribunale civile dell'Aquila - commissione centrale elettorale - chiedendo la correzione dell'errore materiale in relazione alla trascrizione dei voti validi del seggio 41.
Ma che cosa è accaduto in quel seggio, alla scuola materna di San Sisto? In sostanza, nei risultati definitivi pubblicati sul sito del Comune dell'Aquila sono stati conteggiati 10 voti validi ai candidati a sindaco ma ben 386 alle diverse liste. Impossibile: stante la legge elettorale in vigore, infatti, ogni voto dato ad una lista, laddove non sia indicata anche la preferenza ad uno dei candidati a sindaco, va conteggiato come preferenza al candidato collegato alla lista stessa. D'altra parte, i dati provvisori della sezione - e così i risultati pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno - sono molto diversi, e riportano 411 voti ai candidati a sindaco e 386 alle liste. Non è chiaro come, ma nel passaggio dai dati provvisori a quelli definitivi della sezione 41 sono sparite 401 preferenze ai candidati stante, invece, i voti alle liste.
Che fine hanno fatto? Ci sarebbe stato, appunto, un errore di trascrizione. Un errore nient'affatto banale.
Vi spieghiamo il motivo: i dati ufficiali pubblicati sul sito del Comune dell'Aquila riportano 39.039 voti validi per i sindaci, complessivamente, comprese le preferenze al solo candidato, e 19.479 per le liste di centrosinistra; così fosse, la coalizione civico progressista sarebbe al 49.9%, e i voti mancanti al quorum 41. Al contrario, i risultati provvisori - e quelli pubblicati sul sito del Ministero dell'Interno - riportano 39.457 voti validi per i sindaci e 19.498 per le liste di centrosinistra (418 voti in meno ai candidati, e 401 sono mancanti alla sezione 41, e solo 19 alle liste di centrosinistra): in questo caso, le liste a sostegno di Americo Di Benedetto sarebbero al 49.41%, 231 voti sotto il quorum.
Ai sensi del ricorso, e dell'esito del riconteggio, l'istanza di Biondi assume, dunque, una valenza di straordinaria importanza. A patto che venga accolto, evidentemente: infatti, non è chiaro se la commissione centrale elettorale sia ancora in carica o se abbia esaurito il suo mandato. Sta di fatto che pare incredibile che il centrodestra si sia accorto dell'anomalia soltanto qualche giorno fa, dopo aver rinunciato, tra l'altro, a presentare un controricorso incidentale a seguito dell'azione giudiziaria negli esponenti di centrosinistra.
Tra l'altro, c'è un altro dato strano, come detto, che attiene alla sezione 58: in questo caso, non cambierebbero i dati complessivi, bensì i voti ai singoli candidati. Infatti, stante ai dati ufficiali le preferenze per Americo Di Benedetto sarebbero 146, 108 per Fabrizio Righetti, 29 per Pierluigi Biondi e 22 per Carla Cimoroni; i dati provvisori, però, recitavano 146 voti per Di Benedetto, 108 per Biondi, 22 per Righetti e 29 per Cimoroni. Altra stranezza, da chiarire.