Non ci sarà alcuna interruzione dei lavori di posa del tunnel dei sottoservizi, né nello stralcio attualmente in fase di ultimazione né per quello successivo (che comprende altri lotti del centro storico nonché viale della Croce Rossa e via Strinella).
A dirlo a NewsTown è il presidente della Gsa Fabrizio Ajraldi, che dunque corregge il tiro rispetto alle dichiarazioni rilasciate dall'assessore comunale ai Trasporti Carla Mannetti in un'intervista al quotidiano on line Abruzzo Web. La Mannetti, in verità, aveva parlato solo della necessità di "fare riflessioni importanti sui lavori restanti". Ma le sue parole potevano essere ben interpretate come se volessero alludere a una volontà del Comune di stoppare il progetto (il più grande appalto del post terremoto: 80 milioni di euro), a causa dei troppi problemi che sta causando ai residenti, ai commercianti, alle ditte impegnate nella ricostruzione e alla stessa amministrazione.
"Non è un'ipotesi percorribile" afferma Ajraldi, il quale, però, annuncia un deciso cambio di rotta nella gestione del prosieguo dei lavori. Gsa (la stazione appaltante), Comune e Soprintendenza lavoreranno in sinergia, in maniera coordinata, per velocizzare i tempi dei lavori, ridurre i disagi e dare tempistiche certe agli abitanti e agli esercenti che devono e vogliono rientrare in centro.
"La fattibilità del progetto non è in discussione" spiega Ajraldi "Stiamo lavorando a una riprogettazione per ridefinire le tempistiche. In passato sono stati commessi, in buona fede, data la grandezza dell'opera e la sua assoluta novità, degli errori, che non vogliamo ripetere. Dobbiamo dare certezze ai residenti e ai commercianti mettendo a punto una nuova metodologia sia per quel che rimane del primo stralcio sia per il prossimo".
Come fare? "Anzitutto" osserva Ajraldi "definendo le aree di intervento con anticipo seguendo un cronoprogramma percorribile e comunicandolo ai cittadini, per dar loro la possibilità di verificare se il loro rientro coincide con il nostro passaggio".
Per fare questo sarà fondamentale coordinare il lavoro dei vari uffici coinvolti, da quelli della ricostruzione privata a quelli della Soprintendenza. "Se, ad esempio" afferma Ajraldi "un cittadino il cui aggregato è stato ultimato, deve rientrare entro un certa data, potrà andare a segnalarlo al settore ricostruzione privata che, a sua volta, lo comunicherà alla Gsa e noi verificheremo se in quella zona è previsto un intervento e, se sì, quali sono i tempi, così da dare al proprietario la possibilità di decidere cosa fare".
Pensare di continuare come si è fatto finora, a macchia di leopardo, strada per strada, non è più possibile, fa capire Ajraldi, anche perché è un metodo che espone fatalmente la Gsa alla richiesta delle riserve da parte delle ditte. La speranza, comunque, è che, chiusi i cantieri su via Garibaldi e su corso Vittorio Emanuele - la zona del centro dove c'è maggiore concentrazione di attività commerciali e maggior movimento di persone - i lavori possano procedere più speditamente negli altri lotti.
Per quanto riguarda il ruolo della Soprintendenza, spesso additata come la causa di tutti i ritardi dovuti ai ritrovamenti nel sottosuolo, partendo dal presupposto che si sa gà quali sono le zone del centro dove c'è maggiore possibilità di trovare, sottototerra, resti archeologici, Ajraldi afferma che suo compito sarà quello di compiere, oltre che sopralluoghi sul posto, anche analisi e indagini di archeologia preventiva, in modo da segnalare in anticipo i punti in cui potrebbero esserci problemi.
In merito alla situazione dell'ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele, dove il cantiere è fermo da tempo per via del ritrovamento di frammenti di vecchie mura, Ajraldi comunica che la Soprintendanza ha rilasciato parere favorevole a completare l'opera attraverso una polifora, che sostituirà il tunnel. Questo significa che il cantiere potrà ripartire. I lavori saranno ultimati, compatibilmente con le condizioni meteorologiche, tra una ventina di giorni.