Sono 2.661 le casette consegnate ad oggi in 40 comuni delle zone terremotate del centro Italia, il 69% rispetto alle richieste.
A renderlo noto è il Dipartimento della Protezione Civile sottolineando che sono stati completati i lavori in 144 aree mentre sono ancora in corso le opere di realizzazione della Soluzioni abitative d'emergenza in 62 aree.
In particolare, sono state consegnate 1.173 casette nelle Marche, 738 nel Lazio, 581 in Umbria e 169 in Abruzzo. Secondo i dati forniti dalle quattro Regioni, sono complessivamente 3.846 le Sae ordinate per i 49 comuni che ne hanno fatto richiesta, comprensive dei successivi ordinativi espressi dalle regioni Marche (124 unità) e Abruzzo (60 unità). In totale, il Lazio ha ordinato 826 Sae per sei comuni, l'Umbria 759 per tre comuni, la Regione Marche 1.963 per 28 comuni e l'Abruzzo 298 per 12 comuni.
Oltre ai ritardi, in questi giorni di freddo polare che sta attanagliando le zone del terremoto, sono andati in tilt i servizi essenziali dei villaggi Sae, le soluzioni abitative d'emergenza, ad Amatrice e Accumoli e nelle frazioni di Sant'Angelo, Colle Motrone, San Tomasso. "Le caldaie delle Sae, ovvero le casette date ai terremotati, sono fuori uso a causa delle temperature molto basse. Le famiglie sono al freddo con temperature molto rigide, e senza acqua calda: la notte la temperatura va abbondantemente sotto lo zero, e arriva anche a -15. Di giorno siamo a -5. Decine di persone , tra cui anziani e bambini, sono al freddo e senza acqua calda", la denuncia di Francesco Pastorella, coordinatore dei Comitati Terremoto del Centro Italia.
"Il problema è strutturale: i boiler, infatti, sono stati posizionati sul tetto e le caldaie sono esterne: gelandosi il boiler si gela tutto", ha spiegato Pastorella. "Tecnicamente la soluzione sarebbe scollegare il boiler della caldaia, ma qualche operaio specializzato lo deve fare. Inoltre, a livello di viabilità e pulizia delle strade dalla neve e dal ghiaccio ci sono altri gravi problemi: è tutto ghiacciato quindi le persone sono isolate. In più, prime delle scuse ufficiali, è stato fornito un numero per l'emergenza maltempo errato che ha gettato nel panico chi chiamava. Chiediamo che i terremotati vengano supportati e che non si vengano a trovare in un'emergenza nell'emergenza, come è già successo lo scorso anno".
Che la situazione non sia del tutto sotto controllo lo si evince dalla nota emanata nelle ore scorse dal Comune di Amatrice; in via precauzionale si fa presente che "poiché le nuove urbanizzazioni non sono ancora state testate in occasione di climi molto rigidi, si raccomanda ai cittadini di non spegnere i riscaldamenti e, ove si riscontrino criticità, di lasciare sempre una minima quantità d'acqua circolante negli impianti ad evitare il congelamento delle tubature. Le coibentazioni recentemente effettuate sulle Sae sono appunto finalizzate ad evitare inconvenienti di questo tipo; ogni interruzione dell'afflusso idrico deve essere tempestivamente segnalata ai numeri d'emergenza, per consentire l'intervento della task force appositamente allertata".
A detta dei comitati che vigilano sulle zone colpite dal sisma, però, alla task force pur presente - tanto da parlare di "imponente presenza di volontari della Protezione civile e ambulanze" - serve personale tecnico in grado di far funzionare correttamente i boiler, o ripristinare quelli danneggiati dal freddo gelido degli ultimi giorni.