Sabato, 19 Maggio 2018 15:52

Telefonate e sms intimidatori a giornalista del "Centro", OdG, SgA e Fnsi contro D'Alfonso

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"E' con indignazione che abbiamo appreso il contenuto del colloquio telefonico avvenuto mercoledì sera tra il governatore della Regione Abruzzo, nonché senatore della Repubblica, Luciano D'Alfonso, e il collega Pietro Lambertini, subito dopo l'assoluzione dello stesso D'Alfonso nel processo di secondo grado denominato "Mare-Monti".

A scriverlo, in una nota congiunta, sono il Comitato di redazione del quotidiano Il Centro, il Sindacato giornalisti abruzzesi e l'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo, in riferimento al sms e alla telefonata che il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso ha indirizzato nei confronti del cronista Pietro Lambertini, subito dopo la sentenza di Appello del processo "Mare-Monti", dove il governatore era imputato insieme a Carlo Toto (sono etstai entrambi assolti).

Lambertini aveva seguito la vicenda fin dall'inizio e sembra che tra lui e D'Alfonso ci fossero già stati dei dissapori risalenti proprio al processo di primo grado.

Ecco il testo del messaggio che D'Alfoso ha inviato al giornalista dopo la sentenza della corte d'Appello dell'Aquila: Coca cola e serate allungate con ingressi nelle stanze dei pm sono sufficienti per scrivere di diritto penale senza ledere la dignità di persone solo indagate? Andare oltre le ipotesi accusatorie del pm, utilizzando tardivamente ciò che il pm ha scartato del fascicolo processuale, per contraddizione evidente con la realtà, si può chiamare professionalità? Oltre al fascicolo del pm esiste il fascicolo della difesa, che si trova idoneamente collocato in una stanza dotata di distributore di caffè e Coca cola. Il fascicolo della difesa è minimalisticamente scavalcato, per inconsistenza culturale. Sorridere dopo i colloqui con la parte accusatoria del processo (e scrivere di getto il giorno dopo) ha realizzato sofferenze umane e famigliari notevoli, per la totale lontananza dalla realtà dei fatti, che le sentenze hanno stabilito indiscutibilmente. Questo è il centro della questione che evoca la professionalità di chi segue la giudiziaria.

Al messaggio era seguita anche una telefonata, che Cdr del Centro, Sindacato dei giornalisti abruzzesi (nella persona di Ezio Cerasi) e Ordine dei giornalisti abruzzesi (nella persona del presidente Stefano Pallotta) definiscono intimidatoria.

La nota del Cdr del Centro, Sindacato e Ordine dei giornalisti

Cdr, Sga e Odg denunciano e condannano fermamente ogni tentativo di insinuazione personale e di intimidazione nei confronti di chi, sulle colonne del Centro, in passato si è occupato della vicenda giudiziaria; esprimono solidarietà, stima e fiducia nell'operato di un collega come Pietro Lambertini che si è sempre contraddistinto per professionalità e competenza; tanto più che, per questo caso giudiziario come per altri, è sempre stato dato ampio spazio sia alle tesi dell'accusa che  a quelle della difesa; respingono ogni tentativo di delegittimazione delle professionalità giornalistiche e di ingerenza nell'organizzazione del lavoro  quotidiano; esprimono indignazione perché l'opera di discredito viene portata avanti, non da oggi, da un rappresentante delle istituzioni che evidentemente non conosce bene quelli che sono i principi della libertà di stampa e dell'autonomia dei giornalisti.

Concetti che torniamo a ribadire nell'interesse della verità dei fatti e della libera informazione di cui la redazione del Centro si è sempre fatta carico nel corso degli anni. Il Cdr, Sga e Odg rassicurano i lettori del Centro che anche di fronte a questi tentativi di intimidazione i giornalisti continueranno a lavorare, come hanno sempre fatto, con rispetto e imparzialità di fronte agli avvenimenti proposti dalla cronaca quotidiana.

Fnsi: "Esistono giornalisti con la schiena dritta, D'Alfonso se ne faccia una ragione"

Anche la Fnsi, Federazione nazionale della stampa, ha stigmatizzato il comportamento di D'Alfonso: "La Fnsi" si legge in una nota "condivide la presa di posizione del comitato di redazione del Centro di Pescara, dell'Associazione della Stampa e dell'Ordine dei giornalisti dell'Abruzzo contro i tentativi di intimidazione che il governatore della Regione Abruzzo e neosenatore Luciano D'Alfonso ha messo in atto nei confronti del collega Pietro Lambertini. È evidente che D'Alfonso, che già in passato ha trascinato in tribunale con richieste di risarcimento danni alcuni colleghi che si erano occupati delle sue vicende, non riesce a rassegnarsi all'idea che in questo Paese la stampa è libera e che esistono giornalisti con la schiena dritta indisponibili a compiacere il potere. È bene che se ne faccia una ragione, anche perché il sindacato dei giornalisti, insieme con l'Associazione della Stampa e l'Ordine dei giornalisti dell'Abruzzo, sarà in tutte le sedi al fianco del collega Lambertini e di tutti i giornalisti che subiscono intimidazioni per il semplice fatto di fare correttamente il loro lavoro".

Ultima modifica il Sabato, 19 Maggio 2018 16:00

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