Nella seconda puntata della nostra inchiesta, L'Aquila Città Aperta, dal titolo 'La ciccia', abbiamo citato l'ingegner Rolando Mariani.
L'ipotesi degli inquirenti della 1a Sezione Criminalità Organizzata della Questura dell'Aquila, all'ascolto delle intercettazioni telefoniche e ambientali riportate nell'articolo, era che l'allora assessore Ermanno Lisi, parlando al telefono con l'imprenditore edile Carlo Ciotti, avesse manifestato la volontà di intervenire per far in modo che l'ingegner Mariani non ottenesse un lavoro di ricostruzione. E che anzi questo fosse affidato proprio al Ciotti.
In quella occasione, abbiamo deciso di pubblicare il nome dell'ingegner Mariani perché era di tutta evidenza come non fosse affatto coinvolto nel tentativo di raggiro - per come era stato ipotizzato dagli inquirenti prima dell'archiviazione decisa dal Pubblico Ministero nel luglio 2012 - e che anzi ne fosse vittima inconsapevole.
Nell'altra vicenda raccontata nell'articolo, si è scritto invece che l'ingegner Mariani aveva curato la pratica dell'aggregato classificato 'B' al centro delle indagini. Come riporta, in un atto pubblico, il sito del Comune dell'Aquila. Anche in questo caso si evince chiaramente, e senza possibilità di fraintendimenti, che nulla l'ingegner Mariani ha a che fare con il tentativo di truffa ipotizzato dalla 1a Sezione Criminalità Organizzata nell'informativa inviata nel giugno 2011 alla Procura della Repubblica e poi archiviata.
Stamane, l'ingegner Mariani ha inviato in redazione una richiesta di rettifica che volentieri pubblichiamo scusandoci se, con il nostro articolo, abbiamo in un qualche modo leso la sua dignità e onorabilità. Evidentemente, non era nostra intenzione.
Gentile Direttore,
Sono l'ing. Rolando Mariani di Ascoli Piceno, leggo solo oggi gli articoli dell'inchiesta svolta dal vostro giornale sui lavori di ricostruzione.
Poiché, mio malgrado, mi trovo direttamente citato in un contesto di inchieste giudiziarie alle quali sono totalmente estraneo, fermi restando i miei diritti di tutela giuridica, ai sensi delle vigenti norme sulla stampa, Le chiedo un intervento immediato di scuse e rettifica sul suo giornale, con la medesima evidenza riservata alla notizia citata.
La cosa riveste particolare carattere di odiosità in quanto tra gli inconsapevoli coinvolti nel vostro racconto, la V.s redazione ha deliberatamente scelto che solo il mio nome restasse esposto alla gogna e non tutelato come invece fatto per tutte le altre persone toccate dalla vicenda.
Certo del Suo immediato intervento distintamente La saluto
Rolando Mariani