Martedì, 17 Dicembre 2013 11:12

Intercettazioni, la replica di Carlo Bolino. Anche lui minaccia querele

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Stim.to Sig. Direttore,

sono Carlo Bolino un funzionario della Amministrazione Comunale di L’Aquila che di recente è stato trascinato nelle discussioni scaturite dalla pubblicazione di alcune intercettazioni telefoniche per procedimenti penali archiviati e che, per dovere di notizia, non è MAI in alcun modo stato raggiunto da informazioni di garanzia o oggetto di alcuna delle indagini effettuate dalla Procura della Repubblica riconducibili a tali intercettazioni.

Sono costretto a pregarLa di pubblicare la presente al fine di sgomberare ogni dubbio alla opinione pubblica e ogni possibile illazione sulla correttezza, onestà anche intellettuale e principio di tutela del bene comune che hanno da sempre contraddistinto il mio operato dal lontano 1990 in cui fui assunto.

Rimango assolutamente stupito di tale aggressione perpetrata ai danni dello scrivente, del mio collega Ing. Di Gregorio, a cui rinnovo la mia stima e apprezzamento, e nei confronti dell’intera Amministrazione. Non tutti conoscono lo spirito di abnegazione e di sacrificio che alcuni dipendenti Comunali la notte della tragedia hanno dimostrato presentandosi al lavoro alle ore 4,15, 45 minuti dopo il terremoto presso la sede di Via Rocco Carabba parzialmente crollata.

Non tutti sanno che in quella sede, sacrificando gli affetti più cari, oltre a pochi dipendenti c’erano lo scrivente, l’Ing. Di Gregorio, e il Sindaco Cialente.

Lavorammo per giorni dormendo all’interno delle autovetture o qualche volta distesi a terra nella scuola di via Scarfoglio adibita a posto di coordinamento Comunale. Ebbene Sig. Direttore, oggi veniamo trascinati in una discussione basata su intercettazioni pubblicate parzialmente, ovvero singole telefonate non inserite in un discorso contestualizzato e che permettono, a chiunque le legga, di poter credere che all’interno dell’Amministrazione si possano perpetrare non so quali nefandezze.

Ci sono alcune persone che invece, in modo artificioso e con un personale obiettivo, alimentano il pettegolezzo, perché ormai è di moda “vomitare” gratuitamente sulle persone. Ma la cosa che più mi indigna è la posizione assunta da taluni Consiglieri Comunali, che si arrogano il diritto di ergersi a censori e a condottieri di legalità e giustizia;

A carico d questi ultimi e della redazione giornalistica ho conferito mandato legale per perseguirli a tutela della mia onorabilità, Ma dove erano costoro la notte della tragedia e nei mesi successivi?? Abbiamo lavorato pur essendo vittime stesse della tragedia, ai dipendenti Comunali che quella notte si presentarono per rendersi utili, non si è ritenuto di conferire alcun riconoscimento, menzionarli o citarli i discorsi di ringraziamento a differenza di altri.

Venendo alla questione e comprendendo che potrei rischiare di dilungarmi troppo stancando Lei e i suoi lettori, vorrei fare un chiarimento su due opere pubbliche citate nelle intercettazioni con la preghiera di perdonare il mio modo eccessivamente schematico:

1. LAVORI DI VIALE MARCONI: a. Progetto principale : a.1. con deliberazione di Giunta Comunale n°393 adottata nella seduta del 03 novembre 2010, è stato approvato il progetto DEFINITIVO/ESECUTIVO redatto in data 14 ottobre 2010 dal Servizio Opere Pubbliche relativo ai Lavori di manutenzione straordinaria viabilità cittadina e delle frazioni - Viale Marconi dell’importo complessivo pari ad €.1.000.000,00 comprensivo di lavori, spese tecniche, progettazione, incarico responsabile della sicurezza ed IVA come da seguente quadro economico:

a). Importo lavori…………………………….……………€.808.997,16 (di cui €.24.269,00 oneri della sicurezza) Totale importo lavori…………€.808.997,16

b). Somme a disposizione dell’Amministrazione b.1. Importo I.V.A. lavori al 20%...........................................€.161.799,43 b.2. ex art.92 D.l.vo n°163/2006 pari 2%...............................€...16.179,94 b.3. imprevisti dovuti allo spostamento sotto-servizi………..€..13.023,47 

Totale somme a disposizione…€.191.002,84

Totale generale……………….€.1.000.000,00

a.2. con successiva determina dirigenziale n°27 del 18 gennaio 2011, resa esecutiva nei termini di legge, è stata stabilita la modalità di Gara pubblica al massimo ribasso

b. Procedura di gara: b.1. dal 20 aprile al 16 maggio 2011, è stato pubblicato all’Albo Pretorio il relativo bando di gara; b.2. alla gara ad evidenza pubblica, hanno partecipato n°129 imprese; b.3. con un ribasso del 45,567% è stata aggiudicata alla Associazione Temporanea di Imprese tra la PROCACCIA & C. s.r.l. con sede in Penna S. Andrea (Provincia Teramo), Frazione Val Vomano, Via Nazionale n.c.226/bis – P.I.:01466280672 e la C.G. COSTRUZIONI S.r.l., con sede Penna S. Andrea (Provincia Teramo), Frazione Val Vomano, Via Nazionale n.c.228 – P.I.:00538500679

c. Perizia di variante: il Responsabile del con proprio provvedimento n°02 adottato in data 05 aprile 2012, giuridicamente efficace, ha approvato il progetto di variante redatto in data 03 aprile 2012, ai sensi dell’art. 132 del D.L.vo 12 Aprile 2006 n°163, per la presenza di eventi inerenti la natura e specificità dei beni sui quali si stava intervenendo verificatesi in corso d’opera, che ha comportato una determinazione di un nuovo importo contrattuale, a mezzo di atto di sottomissione atto di sottomissione firmato in data 02 aprile 2012, registrato a L’Aquila in data 05 aprile 2012, al n°539, Serie 3^, pari €.800.789,84 di cui €.43.053,21 per oneri della sicurezza fermo restando il costo complessivo dell’opera pari ad €.1.000.000,00 RIMASTO IL MEDESIMO!!!!!.

Rispetto al progetto iniziale a causa delle esigue risorse finanziarie, utilizzando le economie di gara, tale variante ha consentito la realizzazione di ulteriori opere strutturali: 1. rigenerazione della fondazione stradale fino ad una profondità di cm.60 per l’intera viabilità dai semafori di S. Sisto fino alla rotatoria del Torrione (serve per evitare quei cedimenti stradali che spesso provocano avvallamenti pericolosi alla circolazione); 2. rifacimento e realizzazione ex novo dei marciapiedi da via Scarfoglio fino a Via Tosti con allargamenti e materiali per le cordolature in pietra invece che cemento con una durata stimata sicuramente superiore.; 3. rifacimento di alcuni collegamenti e l’intera linea elettrica di pubblica illuminazione su alcuni tratti stradali 4. altre opere migliorative….

d. Tempo stabilito per l'esecuzione: per l'esecuzione dei lavori erano stabiliti dall'art.04 del contratto di appalto repertorio n°26643, registrato a L’Aquila il 22 novembre 2011 al n°434 serie 1^ in giorni n°60 (sessanta) naturali e consecutivi a partire dalla data del verbale di consegna; La penale pecuniaria in caso di ritardo era stabilita dall’art.5 del medesimo contratto;

e. Proroga al tempo stabilito per l’esecuzione: con atto di sottomissione firmato in data 02 aprile 2012, registrato a L’Aquila in data 05 aprile 2012, al n°539, Serie 3^, è stato aumentato il termine contrattuale per la esecuzione dei lavori di gg 45 (quarantacinque) per tener conto dei maggiori lavori rispetto al termine previsto dall’art.5 del richiamato contratto di appalto;

f. crono-andamento dei lavori: - Data inizio lavori 07 marzo 2012 - Data ultimazione lavori 18 iugno 2012 Alla luce di quanto sopra, appare assolutamente evidente che non risultano in alcun modo lievitati costi o gonfiati come invece traspare dalla pubblicazione artificiosa delle intercettazioni.

Il costo preventivato inizialmente pari ad un milione di euro tale è rimasto alla fine dei lavori che sono sotto gli occhi della città.

2. LAVORI DI VIA VICENTINI: a seguito di alcune economie derivanti dai Lavori di manutenzione straordinaria S.S. 17 e località Acquasanta (via Cencioni) con realizzazione marciapiedi, la viabilità di Via Vicentini presentava un dissesto diffuso e cedimenti del corpo stradale dalchè, considerato che le economie ammontavano a circa €.45.000,00, si decise al rifacimento della stessa in considerazione che la viabilità di Bazzano segnalata dal Sig. Sindaco aveva un costo superiore ed inoltre non era all’epoca collegabile con viabilità esterne al centro abitato Per chiarezza la strada Vicinale di Bazzano indispensabile per il collegamento della pafrte alta del paese rimasta isolata, fu successivamente realizzata ed ultimata nell’agosto 2012 solo a seguito della costruzione da parte della Provincia di L’aquila delle due rampe di accesso sulla S.S. n°17/ter comunemente chiamata “Superstrada” altrimenti sarebbe stata assolutamente inutile se priva del collegamento.

Alla luce di quanti sopra, sono fortemente amareggiato e deluso da un tale atteggiamento che per alcuni può essere solo strumentale per fini politici, trascinando in queste pseudo crociate motivate magari da altri interessi, anche Dirigenti, Funzionari e dipendenti dell’Amministrazione. Mi domando come mai gli stessi personaggi, quando furono di dominio pubblico sulla stampa locale, non alzarono gli scudi a difesa dello scrivente, fui oggetto di minacce e tentativi di incendio della macchina, tanto che le Forze dell’Ordine disposero un controllo e tutela preventiva della mia abitazione.

Detto quanto sopra, Egregio Direttore, il lavoro della stampa teso ad informare i Cittadini anche con inchieste giornalistiche che hanno necessità di esistere per smascherare il malcostume e il malaffare, deve essere svolto con la massima chiarezza, puntualità verifica e riscontro delle notizie che pervengono qualche volta artificiose per secondi fini!! Tali caratteristiche sono indispensabili per una corretta e puntuale informazione altrimenti il rischio concreto che in parte oggi si sta verificando, è la perdita assoluta di fiducia dei Cittadini nei confronti degli Organi di Stato e degli Enti locali, alimentando il pettegolezzo, la cultura del sospetto e, nel caso che mi riguarda, la conseguenziale distruzione di una reputazione costruita in decenni di onorato e disinteressato servizio con attestati di stima diffusa conquistati negli anni senza aver mai subito una condanna di qualsiasi genere.

Per i motivi sopra esposti, La prego vivamente di pubblicare la presente smentita, al fine di fugare ogni dubbio sulla mia persona con la speranza di trovare una testata giornalistica disponibile con la consapevolezza che, probabilmente, non faccia notizia e non susciti curiosità come la parziale pubblicazione delle intercettazioni.

Con doveroso rispetto, Cordiali Saluti Geom. Carlo Bolino

 

La lettera è arrivata nella serata di ieri, in redazione. Abbiamo deciso di pubblicarla perché News-Town è un quotidiano digitale libero e plurale, che vuol dar voce a tutti. Figurarsi a chi chiede la pubblicazione di una smentita. Dunque, ecco le parole del geometra del Comune dell'Aquila Carlo Bolino che, come altri protagonisti delle intercettazioni pubblicate nell'inchiesta 'L'Aquila città aperta', ha annunciato di aver querelato la nostra redazione.

Come detto, sono parole che non intimidiscono. Anzi. Siamo pronti ad andare fino in fondo per difendere il nostro diritto di fare cronaca. Qualche risposta a Bolino, però, è dovuta.

Innanzitutto, una precisazione: il geometra Carlo Bolino era tra le persone oggetto della comunicazione di reato depositata in Procura dalla Squadra Mobile della Questura dell'Aquila, in data 8 giugno 2011. L'ipotesi investigativa, nel luglio 2012, è stata poi archiviata dal Pubblico Ministero perché le indagini preliminari, riassunte nella nota depositata, si basavano in modo pressoché esclusivo sull'ascolto delle telefonate intercettate. A parere del Pm, non sarebbero state concretamente sostenibili in giudizio. Chiarito questo, e dopo aver ricordato che gli atti non erano secretati e pubblicabili al momento della chiusura delle indagini preliminari, entriamo nel merito della richiesta di smentita del dottor Bolino. Anche se non è chiaro cosa voglia smentire.

Tralasciando il lungo racconto sul duro lavoro svolto dal geometra e sul suo spirito di abnegazione e sacrificio - caro dottor Bolino, la notte del terremoto e nei mesi successivi al sisma tutti noi eravamo a L'Aquila, a soffrire e rimboccarci le maniche ognuno per quel che poteva - ci interessa invece ribadire, ai lettori in particolare, che in alcun modo le intercettazioni sono state manipolate o pubblicate parzialmente a fini giornalistici. Abbiamo già scritto, e ci ripetiamo, che siamo pronti a dimostrarlo in ogni sede.

Abbiamo pubblicato, al contrario, telefonate o intercettazioni ambientali che non avevano alcuna necessità di essere contestualizzate. Che poi, dottor Bolino, come avremmo dovuto contestualizzare le sue parole quando, al telefono con l'allora assessore alle Opere pubbliche, si rifiuta di eseguire un lavoro e invita a contattare l'ingegner Di Gregorio, affermando che aveva "appaltato, appaltato e consegnato 130milioni di euro di lavori?". Come contestualizzare l'accusa ad un noto imprenditore della città che avrebbe fatturato, a suo dire, 8milioni di euro per forniture e messe in opera di transenne? Sono parole del dottor Bolino, non della nostra redazione. Le abbiamo riportate fedelmente. Ed è difficile che siano state fraintese visto che, poco dopo, sarà l'allora assessore alle Opere pubbliche, in un'altra intercettazione, a chiarirne il senso. Parlando apertamente di mazzette e di 'mafia interna'.

Dunque, è davvero difficile capire a quale aggressione si fa riferimento nella lettera inviata alle redazioni. E' piuttosto Bolino a pronunciare parole pesanti come macigni. Parole di cui dovrebbe render conto. Se è vero che abbiamo pubblicato solo in parte l'informativa della Questura dell'Aquila è perché non ci interessava, in alcun modo, andare al di là della semplice denuncia di una questione morale che l'amministrazione dovrebbe affrontare senza più alcun alibi. Per questo abbiamo pubblicato le intercettazioni senza sottolineare che, interrogando le Banche Dati dell'Agenzia delle Entrate, del Territorio e dell'Aci, si scopre come il dottor Bolino - tra il 24 giugno del 2009 e il 23 giugno 2010 - abbia acquistato un motociclo BMW 1200 GS, un'abitazione in fase di costruzione a L'Aquila, un'autovettura BMW X3 e un'altra abitazione a Tortoreto. Dati pubblici e disponibili ai lettori.

Come detto, non ci interessava pubblicarli perché non vogliamo in alcun modo fare delle illazioni. Non è il nostro mestiere, non ci interessa. Pubblicare le intercettazioni, invece, era un obbligo deontologico: come potevamo non denunciare le parole di un geometra del Comune che parla apertamente di affidamenti di lavori per 8milioni di euro e che invita un assessore a non dire al sindaco che i lavori di un cantiere erano passati da 30mila a 55mila euro perché, altrimenti, si sarebbe arrabbiato? Sono parole pronunciate da Bolino, non da noi. Sono parole registrate, agli atti. Non abbiamo fatto alcuna illazione, abbiamo riportato dei fatti. Le accuse, pesanti, di un geometra del Comune.

Poi, il tentativo di chiarimento sui lavori di via Marconi e via Vicentini. Ci preme sottolineare, di nuovo, che non abbiamo mai accusato il dottor Bolino di aver gonfiato alcun lavoro. Era l'ipotesi investigativa, poi smontata dal Pubblico Ministero. Piuttosto, è l'assessore Lisi a lasciar intendere - nelle intercettazioni - che ci siano state operazioni poco chiare. Le tabelle inviate ai giornali da Bolino, però, non fanno altro che confermare quanto da noi scritto e denunciato: i lavori sono stati affidati in maniera diretta, al massimo ribasso e senza bando di gara. Scelte indecorose, a sentire il sindaco Massimo Cialente. Scelte che avevano portato il primo cittadino e l'allora assessore alle Opere pubbliche a discutere della sostituzione di Bolino: "... il problema delle opere pubbliche è Bolino per la situazione che sappiamo e vabé...", diceva Lisi al telefono. Ora, nel pieno delle polemiche, il sindaco sottolinea che c'è una legge che lo permette. Ha ragione. Allora, però, denunciava come non si potesse andar avanti così. "Io non ci sto". Avrà cambiato idea.

E poi, dottor Bolino, come mai - nella lettera - ha ricordato a chi sono stati affidati i lavori di via Marconi e non a chi sono stati assegnati i lavori di Via Vicentini? Ad interrogare la banca dati del Comune, si evince che erano stati affidati all'impresa Palmerini.

Sono queste le domande a cui bisognerebbe dar risposta invece di intimidire redazioni giornalistiche che provano a fare il loro lavoro con continue minacce di querela. Non le contiamo più, a dir la verità. Un'ultima cosa: la nostra inchiesta è stata svolta con la massima chiarezza, puntualità, verifica e riscontro. Senza alcun secondo fine. Anzi, ci piacerebbe scrivere anche delle minacce e dei tentativi di incendio della macchina del dottor Bolino. Capire perché era stato minacciato con metodi di stampo mafioso. Dopo le parole del sindaco Cialente, che nei mesi scorsi aveva parlato proprio di atteggiamenti mafiosi, una denuncia di questo tipo non può che preoccupare profondamente.

Ultima modifica il Martedì, 17 Dicembre 2013 17:39

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