"Annunciamo ufficialmente la nascita del gruppo consiliare 'L'Aquila città aperta', coerentemente con il percorso avviato per le elezioni amministrative del 2012". Con queste parole, il consigliere comunale Luigi D'Eramo ha inteso comunicare la nascita del gruppo consiliare che vedrà insieme, oltre all'oramai ex capogruppo di Prospettiva 2022, Daniele Ferella, Giorgio De Matteis ed Emanuele Imprudente. "Il gruppo sarà il secondo dell'assise per numero di consiglieri - ha ricordato D'Eramo - e il primo di opposizione. In un momento di difficoltà del centrodestra, a livello nazionale e cittadino, sentivamo la necessità di offrire ai cittadini un progetto politico chiaro: ci candidiamo, infatti, a costruire una alternativa credibile all'esperienza del centrosinistra, oramai terminata".
A due anni dalle elezioni amministrative, insomma, i consiglieri 'civici' del centrodestra provano ad organizzarsi, "per guidare la rinascita della città" ha inteso ribadire D'Eramo "che ha la necessità di riconoscersi in un modello differente rispetto a quello offerto dalla maggioranza che sostiene Massimo Cialente".
"Viviamo una situazione amministrativa drammatica - ha incalzato Emanuele Imprudente, designato capogruppo - con tensioni sempre più evidenti in seno alla maggioranza, tra palesi minacce del primo cittadino, ricatti e giochi di posizionamento. In questo contesto, gli interessi della città sono venuti meno: non può essere la prospettiva per i prossimi due anni, avrebbe conseguenze devastanti". Imprudente ha voluto ricordare come oramai da prima di Natale non vengano più convocati dei "veri" Consigli comunali: "La maggior parte sono stati Consigli aperti, su sollecitazione delle minoranze, o infarciti di interrogazioni e mozioni. L'amministrazione non sta più producendo atti che abbiano rilevanza per la città. Siamo alla paralisi".
I 'civici' di centrodestra, dunque, hanno intenzione di dar vita ad una nuova fase: "Siamo pronti a dialogare con tutti, con i gruppi di centrodestra così come con i consiglieri espressioni delle forze civiche di opposizione, finanche con le forze politiche ora in maggioranza, umiliate e marginalizzate dal centrosinistra, nell'interesse della città. Con un auspicio: mandare a casa il sindaco Cialente, anche domattina". Il capogruppo Imprudente è convinto che la maggioranza non staccherà la spina alla giunta, qualora non fosse così, però, il centrodestra è pronto "ad assumere la responsabilità politica di guidare una nuova fase per la città".
Più che mai necessaria, a sentire Giorgio De Matteis. "Siamo dinanzi ad un Governo nazionale che ha mostrato totale disattenzione per la città", ha sottolineato. "Sono stati promessi 6miliardi e 200milioni: ad oggi, in Legge di stabilità non c'è neppure un euro per la ricostruzione. Inoltre, i soldi attesi e stanziati con le delibere 22 e 23 del Cipe che la sottosegretaria De Micheli ha spiegato essere al vaglio della Corte dei Conti, non sono ancora arrivati anche perché le delibere sono ben lontane dal completare l'iter di approvazione. Tra l'altro, si tratta di economie riferibili a passati governi, in particolare al governo Berlusconi e all'esecutivo guidato da Letta".
Il Partito Democratico cittadino, attacca De Matteis, "è servo e zerbino di un governo che se ne frega della ricostruzione, oramai completamente fuori dal loro controllo. I soldi non ci sono: il decimo elenco non è stato ancora finanziato, l'undicesimo è sparito e, come non bastasse, i tagli imposti da Renzi hanno creato un buco di oltre 12 milioni nel bilancio del Comune dell'Aquila. E la Pezzopane se ne accorge soltanto adesso, mesi dopo: con una lettera al ministro Padoan ha definito i tagli illogici. La cosa davvero illogica, in realtà, è la sua presenza in Senato".
Come al solito, De Matteis è un fiume in piena: "Il centrosinistra cittadino non si è accorto che D'Alfonso ha pronti 38milioni per costruire la nuova sede di Regione Abruzzo, a Pescara. Non si è accorto della demolizione dell'ex Cofa e neppure che gli 8milioni di euro previsti per il rilancio delle aree interne sono stati dirottati in Basso Sangro, uno dei maggiori nuclei industriali d'Abruzzo. Intanto, la legge sull'Aquila capoluogo si è arenata, e non poteva essere diversamente". Non solo. I consiglieri 'civici' di centrodestra hanno voluto denunciare anche il "mancato utilizzo dei fondi del 5% destinati alle attività produttive, sul tavolo - ha detto De Matteis - non c'è alcuna proposta seria e concreta", la mancata partecipazione del Comune dell'Aquila ai bandi europei attivati con Horizon 2020, i debiti già contratti e che stanno aumentando per la gestione sciagurata del progetto Case, la vicenda degli isolatori sismici difettosi. "E poi, le ultime perle: la farsa di Accord Phoenix, l'inquietante vicenda dell'aeroporto di Preturo, il piano industriale per il rilancio del Gran Sasso, con Cialente che annuncia lo stanziamento di 20milioni senza dire, però, che i soldi sono vincolati alla estinzione dei debiti pregressi del Centro turistico, fino alla grottesta vicenda della Legge sulla ricostruzione. Vorremmo sapere, dove sono finite le 49mile firme raccolte dagli aquilani, chi le conserva, chi le custodisce? Si prefigura un reato - ha sottolineato De Matteis - in termini di privacy e utilizzo dei dati personali: forse il Pd tiene le firme nei cassetti per utilizzarle come banca dati in vista delle prossime amministrative".
Dunque, l'affondo: "Vogliamo aprire i cassetti, le finestre del Comune dell'Aquila, dove si respira aria stantia: oggi, avviamo un processo politico per offrire una alternativa al centrosinistra. Parleremo con tutti, anche con i consiglieri - penso a Placidi, a Durante - che stanno in maggioranza per sbaglio. Ripartiamo dal 40% ottenuto nel 2012, voti di cittadini liberi, non sotto il cappio clientelare del Pd. Con l'auspicio che, stavolta, i voltagabbana, gli utilizzatori degli autobus politici per fini personali, possano davvero restare a casa".