Che lo stato di degrado in cui versa il Cimitero Monumentale dell'Aquila sia una delle vergogne del post terremoto, è persino banale scriverlo.
Ci avviciamo al 2 novembre, giorno di commemorazione dei defunti, e di nuovo, come negli anni passati, ci si ritrova a sottolineare come, per molti, sia impossibile poter anche solo depositare un fiore sulla tomba dei propri cari.
A quasi dieci anni dal terremoto, la parte più antica del cimitero è ancora 'zona rossa': la ricostruzione non è partita, transenne impediscono l'accesso con cartelli che avvertono del 'pericolo di crolli', le lapidi sono ancora a terra, i loculi semiaperti.
Una vergogna.
Per non parlare dello stato di degrado di altre zone del cimitero, in particolare all'ingresso di via della Polverieva dove, come testimoniato nei giorni scorsi da Enrico Nardecchia sulle pagine de 'Il Centro', coppie si appartano, di giorno e di notte, lasciando a terra profilattici usati e cartacce. E sia chiaro, nelle frazioni dell'Aquila il quadro non migliora, anzi, è assolutamente desolante.
Sui social, in queste ore, sta diventando virale un video che richiama le immagini che il sindaco Pierluigi Biondi aveva girato nel cimitero poco prima delle elezioni, in piena campagna elettorale - una scelta che, già all'epoca, aveva fatto parecchio discutere, e a ragione - denunciando, appunto, lo stato di degrado e l'abbandono cui era stato lasciato dalla giunta di centrosinistra guidata da Massimo Cialente.
Ebbene, a 16 mesi dall'insediamento della giunta di centrodestra, non è cambiato nulla. Tutto è come allora.