“Voglio vedere con quale faccia gli esponenti politici attuali si presenteranno al popolo abruzzese dopo che il governo gialloverde sta gradualmente causando il collasso del sistema economico regionale, in seguito al blocco della ricostruzione per la mancata nomina dei responsabili dei due uffici speciali: secondo una stima attendibile, i pagamenti degli stati di avanzamento lavori (Sal) e le firme di pratiche per l’apertura dei cantieri non arriveranno prima del prossimo aprile”.
Così Danilo Taddei, presidente di Aniem (Associazione nazionale piccole e medie industrie edili e manifatturiere) della provincia dell’Aquila, e Alberto De Cesare, presidente provinciale di Anaepa-Confartigianato, sulla vicenda della vacatio dei vertici dei due uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila (USRA) e dei comuni del cratere (USRC).
La previsione di una soluzione del problema nel prossimo aprile è legata al fatto che ci sono due commissioni al lavoro per esaminare i curricula dei professionisti presentati nell’ambito dei due bandi lanciati nei mesi scorsi. “Considerando che la ricostruzione coinvolge il 50 per cento del territorio, l’impasse che si è creata porterà a fallimenti di imprese e licenziamenti”, spiegano i presidenti.
Le due associazioni fanno sul serio: attraverso i legali, stanno verificando i presupposti per l’istituzione di uno sportello per assistere imprenditori e professionisti “alla quantificazione dei danni da richiedere allo Stato, causati dalla negligenza delle istituzioni che ha portato al mancato rinnovo dei vertici dei due uffici speciali provocando il blocco dei pagamenti e di decine di pratiche, attese da tempo, per l’apertura di cantieri”.
USRA e USRC sono infatti senza il responsabile con poteri di firma dal 30 ottobre scorso, in seguito alla nomina a capo della struttura tecnica di missione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri di Raniero Fabrizi, che era responsabile di USRA e, ad interim, anche di USRC. “Secondo una prassi logica - sottolineano Taddei e De Cesare - il rinnovo dell’incarico del responsabile con potere di firma sarebbe dovuto avvenire almeno tre mesi prima della scadenza. Oramai è certo che la situazione non si risolverà nel giro di qualche giorno perché non ci sarà la nomina ad interim di un responsabile con potere di firma, con la conseguenza che in centinaia di cantieri dovranno si dovranno sospendere i lavori e in altri non si inizieranno affatto. Migliaia di maestranze dovranno conseguentemente essere licenziate. E cosa ancora più grave è che, per la maggior parte dei cantieri, i Sal relativi ai pagamenti sono istruiti già da mesi, e per la liquidazione manca solo la formalizzazione della firma. Una erogazione che non arriverà nonostante i costi siano già stati sostenuti totalmente dalle imprese”.
Secondo Aniem e Anaepa-Confartigianato, “si tratta di questioni vitali per la sopravvivenza delle aziende e dei professionisti oggi coinvolti nella ricostruzione. Per questo chiederemo i danni, almeno per conto di chi riuscirà a sopravvivere”.